Si allungano le distanze al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale turismo parte speciale ristorazione collettiva atteso da 32 mesi dagli oltre 300 mila addetti dei servizi di preparazione e consegna di pasti su larga scala, mense aziendali, scuole e ospedali.
I sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs rispondono con un primo pacchetto di 16 ore di sciopero – 8 da articolare a livello territoriale nel mese di dicembre e 8 da programmare a livello nazionale entro il mese di gennaio 2016 – alle “inaccettabili proposte” avanzate dalle associazioni datoriali Angem ed Aci sui capitolati sui cambi di gestione, permessi per riduzione orario di lavoro ed ex festività, flessibilità oraria e malattia.
“La disponibilità ad intervenire su alcuni istituti contrattuali – si legge in un comunicato sindacale unitario diramato nei luoghi di lavoro – non può comportare un sostanziale ed ingiustificato arretramento della condizione dei lavoratori e delle lavoratrici.”
Le tre sigle hanno espresso perplessità anche sul fronte salariale, considerata l’indisponibilità delle associazioni datoriali ad erogare aumenti economici in linea con il contratto nazionale siglato nel 2014 con Federalberghi e Faita-Federcamping, rispettivamente la federazione degli albergatori e la federazione dei complessi turistico-ricettivi all’aria aperta, al momento le uniche firmatarie del rinnovo nel comparto turistico.
I sindacati valuteranno nelle prossime settimane se estendere la mobilitazione anche ai lavoratori dei pubblici esercizi, delle agenzie di viaggio e dei tour operator, delle catene alberghiere ed alle dipendenze delle imprese turistiche, qualora non si definiscano soluzioni agli altri tavoli negoziali per il completamento dei rinnovi contrattuali nel settore turismo avviati con le associazioni datoriali Fipe e Fiavet Confcommercio, Confindustria e Confesercenti.