“Il Governo si appresta a varare il decreto lavoro nel consiglio dei ministri convocato il primo maggio “senza discutere con le organizzazioni sindacali” e questo è “un errore molto grave, non è accettabile”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo a Rai Radio 1.
“E’ soprattutto un messaggio sbagliato – ha proseguito – oggi non è il momento di fare propaganda, ma di risolvere i problemi perché la gente non ce la fa ad arrivare a fine mese. Gli ultimi incontri sono stati sulle pensioni e su salute e sicurezza a gennaio-febbraio. Da allora il Governo con noi non ha avuto più incontri, nemmeno sul Def dove non c’è un euro per il rinnovo dei contratti pubblici, dove di fatto si tagliano i fondi sulla sanità pubblica e dove non c’è nulla per combattere la precarietà del lavoro”.
Landini ha poi sottolineato che “il diritto al lavoro è poco garantito. Molto spesso il lavoro è precario. Questo è il tema: c’è lo sfruttamento, c’è ancora il lavoro nero. Rimettere al centro il lavoro vuole dire mettere al centro la persona e rilanciare con forza il fatto che non si può essere poveri lavorando. E che c’è bisogno di creare lavoro ed aumentare i salari, riformare il fisco e cambiare le leggi sbagliate fatte in questi anni da vari governi che hanno allargato la precarietà in maniera inaccettabile. I primi provvedimenti di questo Governo non vanno in questa direzione”.
Anche sull’ipotesi di detassare le famiglie con figli “il Governo con noi non ha discusso. Abbiamo lavorato per fare l’assegno unico familiare, che è stata una cosa importante. Se si discute della denatalità, il problema non è detassare un po’ i redditi. E’ la precarietà del lavoro, è la mancanza di servizi sociali che non permette alle persone di costruirsi un futuro. La proposta del Governo è propaganda”.
La scelta del primo maggio a Potenza è “per mettere al centro la divisione nel Paese – ha aggiunto Landini – e la necessità invece di unirlo rimettendo al centro gli investimenti. Potenza ha il significato chiaro che la crescita deve passare non da divisioni, separazioni, autonomie differenziate, ma dall’unire il Paese”.
tn