Slitta di almeno 24 ore il via libera della commissione Bilancio della Camera sul dl Rilancio. Il mandato ai relatori, non arriverà stasera e comunque non prima di domani sera, e il presidente della stessa commissione, Claudio Borghi, dovrebbe chiedere un nuovo rinvio dell’approdo in Aula (che era già slittato a dopodomani). E’ quanto è emerso dall’ufficio di presidenza della V commissione.
Borghi, con l’intesa di tutti i gruppi tranne Fdi, ha disposto il contingentamento dei tempi per le dichiarazioni di voto sui numerosi emendamenti ancora sul tavolo: delle “18 ore” a disposizione della commissione per terminare l’esame del decreto, 14 verranno riservate agli interventi e saranno per i due terzi affidate alle opposizioni e per un terzo alla maggioranza.
Di fronte alle proteste su questa tabella di marcia, Borghi ha sottolineato: “ci vuole un minimo di consapevolezza di quello che stiamo facendo. Stiamo andando in una situazione di emergenza. Ho fatto di tutto per accontentare tutti e che ci fosse la convergenza di tutti i gruppi tranne il vostro mi conforta nella decisione”, ha detto rivolto a Fdi.
La seduta è dunque ripresa e il conteggio contingentato è iniziato alle ore 11 con il dibattito sugli emendamenti all’articolo 103 che riguarda la regolarizzazione del lavoro nero.
Dopo l’ok della Camera il decreto sarà trasmesso, per la seconda lettura, in Senato e deve essere convertito in legge, pena la decadenza, entro il 18 luglio. L’intenzione del governo è di concludere l’istruttoria delle modifiche nel primo passaggio con la fiducia per evitare che il testo debba, dopo Palazzo Madama, tornare di nuovo a Montecitorio.
E.G.