Nove miliardi di metri cubi di gas in più a partire dal prossimo aprile. E’ questo il “bottino” con cui il presidente del Consiglio Mario Draghi rientra questa sera da Algeri, prima tappa di un tour che lo porterà a breve anche in Congo, Angola e Mozambico.
Draghi, che ha avuto un lungo incontro con il presidente della Repubblica Abdelmadjid Tebboune, era accompagnato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, da quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani e dall’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, che ha siglato l’accordo con Toufik Hakkar, numero uno di Sonatrach, il gruppo elettrico algerino. L’intesa prevede l’utilizzo delle capacità disponibili di trasporto del gasdotto TransMed/Enrico Mattei per garantire maggiore flessibilità di forniture energetiche, fornendo gradualmente volumi crescenti di gas a partire dall’autunno 2022, fino a 9 miliardi di metri cubi di gas all`anno nel 2023-24. Quest’anno, ha precisato Cingolani, la fornitura aggiuntiva sarà di 3 miliardi di metri cubi, a cui se ne aggiungeranno altri 6 il prossimo (3 di gas e 3 di Gnl), che diventeranno costanti o potranno anche crescere.
Attualmente l’Algeria è il secondo fornitore di gas dell’Italia dopo la Russia, con 21 miliardi di metri cubi (31% del totale). L’accordo Eni-Sonatrach per il gas si inserisce in un più complessivo protocollo di intesa tra i governi, firmato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio con l’omologo algerino.