Il Pil italiano cresce, ma poco; l’industria è ancora debole e le attese sono fiacche; rallentano i servizi che rimangono in crescita; per i consumi lo scenario è favorevole, mentre non sono buone le prospettive dell’export di beni. È il quadro delineato dal centro studi di Confindustria (Csc) nella congiuntura flash di luglio. In prospettiva, dice il Csc, i macchinari e i fabbricati non residenziali sosterranno gli investimenti. Continuano a crescere quelli in R&S, ma non come in Francia.
Nel secondo trimestre i servizi hanno frenato pur restando in crescita. L`industria prosegue il calo, nonostante il recupero di maggio. Buoni segnali per i consumi. Investimenti ed export tengono, ma non trascinano. Il timido taglio Bce ancora non si legge nei tassi per famiglie e imprese.
L`inflazione è ancora alta nell’Eurozona; negli Usa rallenta la discesa dei tassi; sale il prezzo del petrolio. In Italia, segnala il centro studi di Confindustria, l`inflazione è bassa e stabile (+0,8% annuo a giugno), con i prezzi core scesi per la prima volta sotto la soglia Bce (+1,9%). Nell`Eurozona, invece, l`inflazione totale è alta, scesa solo di un decimo a +2,5% (da +2,6% a maggio) e la core è ferma al +2,9%. Il divario Eurozona-Italia nella dinamica di fondo dei prezzi è quindi salito a un punto. Ciò determina un tasso reale più alto nel nostro Paese.
L`inflazione è ancora più alta negli Usa: +3,3% annuo a maggio. I mercati si aspettano solo a settembre il primo taglio dei tassi Fed (di -0,25% da 5,50%). Anche per la Bce, che si è già mossa (a 4,25%), è atteso solo dopo l`estate un secondo taglio. I prezzi dell`energia appaiono “in altalena”. A luglio torna a salire il prezzo del petrolio, a 88 dollari al barile in media (82 a giugno); mentre il prezzo del gas è stabile, a 33 euro/mwh (da 34). Le dinamiche sono invertite rispetto a giugno, ma entrambi i prezzi sono elevati. L`effetto sulla dinamica dei prezzi al consumo sarà poco favorevole per elettricità e gas per famiglie-imprese, al rialzo sui carburanti per i trasporti.
“Scenario favorevole” per i consumi. Secondo il Csc la propensione al risparmio è salita, più delle attese, a 9,5% nel primo 2024 (da 6,9%) perché i consumi delle famiglie (+0,3%) sono cresciuti molto meno del reddito reale (+3,3%): il risparmio appare ora “normalizzato” (8,2% la media pre-Covid) e in prospettiva la spesa delle famiglie potrà crescere come o più dei redditi (spinti anche dall`occupazione in crescita), grazie anche a un costo del credito in lento calo e una fiducia delle famiglie risalita a giugno per il secondo mese di fila.
Sono ancora “non buone”, inoltre, le prospettive dell`export. L`export italiano di beni è cresciuto ad aprile (+2,1% a prezzi costanti), ma calato nei mercati extra-Ue a maggio (-2,3% in valore). Dinamica simile all`export tedesco. Le vendite italiane in Germania sono tornate in espansione, dopo un anno, stabili quelle negli Usa, ancora in calo in Cina. Prospettive negative per l`estate, secondo gli ordini manifatturieri esteri a giugno.
Deboli anche le indicazioni qualitative per gli scambi globali.
Il totale degli investimenti in Italia ha registrato una buona crescita anche nel primo trimestre (+0,5%), proseguendo l`espansione degli ultimi anni. Il confronto con gli andamenti negli altri Paesi europei mostra che gli investimenti sono cresciuti in Italia a inizio 2024, ma non nella media dell`Eurozona (-1,5% con +1,2% in Germania, ma -0,4% in Francia).