Commentando le parole del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenuto questa mattina all’assembla annuale dell’Abi, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha sottolineato il sostanziale rallentamento dell’economia italiana, “a dispetto di una certa narrazione”, rilevato anche da Visco. In particolare, Landini evidenzia che attualmente “la dinamica del Pil è in fase di attenuazione e le prospettive sono di un deciso calo, come ha affermato lo stesso governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco”. Davanti a questo scenario, “il governo appare inerte” e farne le spese di un’alta inflazione continuano a essere “milioni di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati”.
Secondo il numero uno della Cgil, per invertire questa tendenza “serve con urgenza aumentare i salari, pubblici e privati, stimolando per questa via i settori privati, introdurre una tassa sugli extra-profitti, contrastare l’evasione e agire sul fronte fiscale. Ma non solo: c’è bisogno di investimenti, in tutti i campi”. Per Landini, inoltre, “Giorgetti non può limitarsi ad ammettere che serve contemperare una strategia di investimenti pubblici con quelli privati se, proprio sul versante pubblico, si registra una totale inadeguatezza e insufficienza di risorse di bilancio per gli investimenti legati alla crescita e all’occupazione, nonché ritardi gravi sul fronte del Pnrr”.
Una stoccata alla politica economica dell’attuale governo, dunque, definita da Landini “insoddisfacente e regressiva nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati che continuano ad impoverirsi. Bisogna arginare le prospettive recessive attraverso un cambiamento della politica economica e finanziaria, che parta dall’aumento dei salari lordi e netti e da nuove politiche sociali”.
e.m.