Le temperature estreme di questi giorni rappresentano una vera emergenza climatica, con gravi ripercussioni sulla salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici metalmeccaniche, in particolare nei settori della cantieristica navale, della siderurgia, della carpenteria pesante e linee di assemblaggio. A denunciarlo i sindacati di categoria territoriali Fim, Fiom e Uilm Venezia, che denunciano una situazione ormai insostenibile nei luoghi di lavoro esposti a un caldo torrido, con temperature spesso superiori ai 40°c associata ad alta umidità e aggravate da ambienti chiusi, lavorazioni ad alta temperatura e scarsa ventilazione.
“In queste condizioni – spiegano i sindacati in una nota congiunta – la tutela della salute viene prima di tutto: i lavoratori, se si trovano in situazioni di caldo estremo che mettono a rischio la loro sicurezza, devono fermarsi e interrompere immediatamente l’attività lavorativa. È un diritto sancito dalle norme di legge in materia di salute e sicurezza sul lavoro. È necessario intervenire subito con misure straordinarie, ma anche costruire un approccio strutturale e permanente per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico nei luoghi di lavoro.”
“Chiediamo la rimodulazione degli orari di lavoro nelle giornate più critiche – precisano – ad esempio con inizio anticipato, fine anticipata del turno, pause aggiuntive e turnazioni intelligenti e fornitura di sali minerali. È fondamentale sospendere immediatamente le attività nei momenti di picco termico, anche su iniziativa dei lavoratori, se non sono garantite condizioni di sicurezza. Le aziende devono predisporre piani di emergenza climatica, garantendo la presenza obbligatoria di punti d’ombra, aree refrigerate, acqua sempre disponibile e sorveglianza sanitaria rafforzata”.
Per i sindacati servono inoltre linee guida permanenti e vincolanti per i settori metalmeccanici ad alta esposizione, condivise con le organizzazioni sindacali e le istituzioni territoriali, oltre a una formazione specifica sui rischi legati al caldo estremo per i lavoratori e per i RLS. “Chiediamo – concludono – il coinvolgimento attivo di INAIL e SPISAL con controlli mirati nei luoghi di lavoro più esposti. Il cambiamento climatico è ormai una realtà quotidiana anche nei luoghi di lavoro. Servono responsabilità, prevenzione e rispetto per la dignità di chi lavora”.