Sciopero dei lavoratori del gruppo Eni che manifestano, a Roma, per dire no alla svendita della chimica da parte della società. In piazza a guidare la protesta dei lavoratori ci sono i sindacati di categoria Fictem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e Ugl Chimici.
Per i sindacati c’è il rischio che Eni ridimensioni eccessivamente il proprio comparto chimico in Italia e inoltre sono forti le perplessità sulla solidità del fondo americano, Sk Capital, che dovrebbe acquisire una quota di Versalis.
Lo sciopero, secondo segretario della Uiltec-Uil, Paolo Pirani, è riuscito al 95% : “Tutti gli impianti sono fermi. Per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che ha preso parola al palco della manifestazione in piazza S.S. Apostoli, il messaggio al governo è chiaro: “smettere di svendere il patrimonio industriale italiano perché se continuiamo a perderlo non abbiamo più futuro. A Renzi chiediamo quale politica industriale ha in mente se il primo che passa può prendersi i nostri gioielli”. Il leader della Cgil ha poi assicurato che i sindacati continueranno la mobilitazione: “Noi continueremo le nostre iniziative perché alla chimica ci teniamo, così come teniamo al futuro del nostro paese”.
Un messaggio al governo anche da parte del leader della Uil, Carmelo Barbagallo: “il governo deve smetterla di cincischiare, non si può regalare un’azienda come Versalis ad un fondo Usa che non ha nessuna credibilità. Mattei si rivolterebbe nella tomba. Non ci rassegneremo – ha assicurato Barbagallo- e pensiamo che bisogna eliminare Sk Capital dalla vicenda Versalis. il governo deve intervenire usando il fondo strategico della Cdp”.