Gli incrementi salariali dei lavoratori europei sono scesi al 2,3% del 2007 contro il 2,7% del 2006. E’ quanto si legge in un’analisi di Eurofound, che spiega come l’aggiornamento delle retribuzioni ‘ha registrato grandi differenze’ tra gli Stati membri. Nei Paesi della Ue-15 è stata rilevata ‘una continua moderazione’ degli aumenti, mentre nei nuovi membri ‘un’evidente tendenza al rialzo’ con medie di incrementi quattro volte superiori ai primi. La contrattazione collettiva ‘gioca un ruolo relativamente significativo negli assetti salariali’, ovvero l’incremento medio contrattato è cresciuto dal 5,6% del 2006 al 7% del 2007. Nella Ue-15 la media di incremento, pari al 2,9% nel 2006, è salita al 3,1% nel 2007, mentre negli altri Paesi il dato è cresciuto dall’8,5% del 2006 al 10,5% del 2007. Il tasso di aumento, spiega lo studio, è cresciuto in 18 Stati analizzati, sceso in 9 e rimasto invariato in un caso, nella Ue-15 la tendenza generale ‘è stata di una leggera crescita’. (Edn)
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