Eurofound, la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, ha presentato un’analisi sulla mobilità in Europa in occasione della Settimana del lavoro 2007. E’ quanto si legge in una nota, che inivita le autorità locali a “svolgere un ruolo molto più attivo” nel facilitare l’accesso per i migranti e il diritto ad abitazioni dignitose. Secondo lo studio, il 63% degli intervistati nella Ue vede la mobilità come “una cosa buona”, di cui la maggioranza la ritiene importante per il mercato del lavoro, l’economia ma anche per i singoli lavoratori. Nove migranti su dieci vedono risultati positivi dalla loro scelta, un terzo ha migliorato la propria condizione abitativa, un quarto ha innalzato il debito rispetto al passato e il 15% afferma di avere una migliore qualità di lavoro e di vita. Concentrandosi sugli ostacoli, per il 60% la difficoltà maggiore è rappresentata dalla lingua, per il 30% dalla ricerca di lavoro e per un quarto dall’adattamente a un’altra cultura. L’Eurofound rifiuta la nozione di “esodo migratorio”, spiegando che nei prossimi cinque anni meno del 3% prevede di spostarsi in un altro Paese europeo e circa il 7% in un’altra regione. Ma, specifica la ricerca, “non tutte le persone che intendono partire lo faranno”. Secondo una stima realistica, i dati scendono rispettivamente all’1-1,5% per gli Stati e al 2,8-3,5% per le regioni.
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