“Porteremo la crisi metalmeccanica davanti al Parlamento”. Così è stata descritta la giornata di mobilitazione della Fim Cisl, dal segretario generale Giuseppe Farina. La manifestazione si terrà il 30 settembre e vedrà scendere centinaia di delegati, lavoratori in cassa integrazione e in mobilità nelle aziende metalmeccaniche in crisi, provenienti da tutta Italia.
Il motivo principale della manifestazione è la preoccupazione della Fim Cisl nei riguardi del settore metalmeccanico, da tempo in crisi: 220.000 licenziati e 230.000 persone attualmente in cassa integrazione. Inoltre la produzione industriale dal 2007 ha subito una flessione del 31,3%, mentre le esportazioni nello stesso periodo hanno avuto una riduzione del 7,6%.
Per Farina “non si possono risolvere i problemi un pezzo alla volta, bisogna affrontare il problema nel suo insieme”. Il segretario cita come esempio l’Ilva e tanti i nodi ancora da sciogliere come il problema dell’inquinamento, la creazione di una politica energetica, facilitare l’accesso al credito per le pmi, risolvere il problema dei ritardi infrastrutturali e aumentare la competitività sul mercato internazionale.
Alla domanda sul perché non è steta organizzata una manifestazione unitaria con la Fiom, Farina risponde prontamente: “La Fiom ha fatto altre scelte, quindi se non si hanno proposte comuni è giusto manifestare separati”. Su i rapporti che Renzi ha con i sindacati, Farina bacchetta il presidente: “Renzi sbaglia a pensare di avere rapporti propagandistici con i sindacati”.
E.G.