Nella prima metà dell`anno in corso l`attività produttiva metalmeccanica mostra segnali contrastanti pur confermandosi sugli stessi livelli dello stesso periodo dell`anno precedente e sostanzialmente in linea con quelli del primo semestre del 2019 (-0,1%). E’ quanto emerge dalla 163ª edizione dell`Indagine congiunturale di Federmeccanica sull`Industria Metalmeccanica.
Nel mese di giugno è stato registrato un sensibile calo di produzione (-3,2% rispetto a maggio), determinando nel secondo trimestre una riduzione dei volumi produttivi su base tendenziale pari all`1,2% nonostante una variazione congiunturale positiva dell`1% nel secondo trimestre.
Nel primo semestre si sono osservati andamenti produttivi tendenziali fortemente differenziati nei diversi comparti dell`industria metalmeccanica: la produzione di computer, radio TV, strumenti medicali e di precisione è cresciuta sensibilmente (+7,4%), così come quella di macchine e apparecchi meccanici (+2,5%) e degli altri mezzi di trasporto (+1,4%); di contro, sono diminuite le attività della metallurgia (-3,6%), le fabbricazioni di autoveicoli e rimorchi (-3,0%), di macchine e apparecchi elettrici (-2,5%) e di prodotti in metallo (-2,4%).
Nei principali paesi dell`Unione Europea, rispetto al primo semestre 2021, la produzione metalmeccanica è diminuita dello 0,3%. La stabilità produttiva italiana si confronta con le variazioni negative osservate, invece, in Francia (-0,2%) e soprattutto in Germania (-2,2%); soltanto la Spagna ha registrato un incremento tendenziale del +0,8%. Tuttavia, nel confronto internazionale per il mese di giugno, si evidenzia come soltanto l`Italia abbia registrato un calo congiunturale della produzione.
Sulle dinamiche produttive che si registrano nei singoli settori sta incidendo, oltre alla ripresa della domanda interna, anche l`export che, seppur in rallentamento, rimane molto sostenuto. Nel primo semestre del 2022 le esportazioni metalmeccaniche sono cresciute del 15,8% e le importazioni del 24,1%, sebbene per entrambi i flussi si rilevi una dinamica in attenuazione nel secondo trimestre rispetto al primo. Va considerato che gli incrementi dell`interscambio in valore sono stati influenzati da una forte crescita dei valori medi unitari.
Rispetto alle aree di destinazione, le esportazioni verso i paesi Ue sono cresciute del 18,9% mentre quelle verso i paesi extra Ue del 12,2%. Nel dettaglio, è aumentato l`export verso la Francia (+16,1% rispetto al primo semestre 2021) e la Germania (+15,2%), ma soprattutto verso la Spagna (+24,0%), l`India (+24,2%) e gli Stati Uniti (+26,8%). Al contrario, sono diminuiti i flussi diretti in Cina (-12,5%) e in Russia (-13,3%).
tn