Oggi all’incontro al Mise, ha dichiarato il segretario nazionale Fim-Cisl, Nicola Alberta, “Jindal ha presentato le linee guida del piano industriale che dovrà essere perfezionato dopo il closing, l’accordo per il subentro a Cevital nel controllo della società. Jindal intende, secondo quanto illustrato, riavviare la produzione di acciaio con investimenti importanti di costruzione di due forni elettrici e di riavvio delle linee di laminazione. Il piano si estende su un periodo di 4 anni e prevedrebbe di occupare circa 800 dipendenti diretti.”
“Il sindacato – ha continuato Alberta – pur ritenendo importante la scelta di investimento di Jindal, ha chiesto precisi impegni produttivi in grado di offrire garanzie per tutti i 2000 addetti, diretti e dell’indotto, con adeguati carichi di lavoro, oltre alla necessaria copertura di ammortizzatori sociali che va ottenuta dal Ministero del Lavoro. Nei prossimi giorni si terrà un incontro della cabina di regia sull’accordo di programma per l’aggiornamento sulle opere di infrastrutturazione dell’area industriale e portuale.”
“I sindacati hanno chiesto quindi l’apertura di un confronto di merito con il gruppo per affrontare tutti i problemi di organizzazione del lavoro, di carichi e di occupazione ponendo la condizione della condivisione di tutto il percorso a tutela dei lavoratori e del territorio. Il futuro di Piombino – ha concluso – va infatti costruito impegnando Jindal con i lavoratori e tutti i soggetti istituzionali.”