Si è concluso il tavolo nazionale del settore siderurgico presso il ministero dello sviluppo economico. All’incontro erano presenti Cgil, Cisl, Uil, e Fim, Fiom, Uilm, Federacciai, Confindustria, i vertici dei principali gruppi siderurgici italiani e il ministro Flavio Zanonato e il Sottosegretario Claudio De Vincenti.
La Fim Cisl ha sostenuto che “i nodi critici del settore sono deficit competitivi di sistema a cui, vanno date risposte strutturali. Sull’energia è utile consolidare gli strumenti (non assistenziali) che consentano l’abbattimento dell’eccesivo costo energetico del nostro paese attraverso il rafforzamento di strumenti come, l’interrompibilità e l’allaccio al mercato europeo fisico attraverso l’interconnector”. “Tutti i siti siderurgici – si legge in una nota del sindacato – hanno poi problemi di infrastruralità che aumentano i costi commerciali e il già gravoso approvvigionamento di materie prime”. Inoltre, secondo la Cisl, “va rafforzato a livello europeo e nazionale la strumentazione per l’antidumping, incrementando la capacità di controllo a livello di frontiera di importazioni al di sotto degli standard di salute e sicurezza per chi ne fruisce”.
La Fim Cisl ritiene inoltre, fondamentale utilizzare il Piano Strategico europeo, che verrà. nelle prossime settimane presentato dal commissario europeo Antonio Tajani, valorizzando “le necessità e le peculiarità dell’assets siderurgici presenti nel nostro paese, evitando che il tema della sovraccapacità produttiva venga utilizzato come recentemente già fatto dalla commissione antitrust europea”. Sulle tematiche ambientali la Fim Cisl ritiene che esse “vadano affrontate in un quadro di maggiore stabilità normativa utilizzando l’implementazione delle BAT che dovranno essere applicate nel settore entro il 2016 per le aziende che sapranno adeguarsi anticipando tale scadenza”.
Il sindacato ricorda che “il settore siderurgico occupa complessivamente 70mila posti di lavoro ed economicamente il suo declino comporterebbe un arretramento dell’economia italiana con una conseguente maggiore dipendenza della stessa dalle economie degli altri paesi, per questo, bisogna difendere il settore riqualificandolo, assicurandogli uno sviluppo sostenibile”. Alla fine dell’incontro il ministero accogliendo i contributi emersi dal dibattito ha ritenuto opportuno costruire un gruppo ristretto che elabori un piano di misure per il settore.
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