“Il Senato ha approvato quella che definiamo una presunta riforma che non aggredisce i veri problemi della pubblica amministrazione e che, ancora una volta, penalizza fortemente i lavoratori e i servizi a scapito dei cittadini”. Lo dice il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo.
“La P.A. ha bisogno di investimenti, fermi da oltre vent`anni, per mettere in atto tutti quegli interventi che davvero potrebbero migliorare il sistema dell`amministrazione pubblica italiana – prosegue – come rimodernare il parco informatico, ormai obsoleto, o valorizzare le professionalità attraverso percorsi di formazione mirata e specifica. La verità è che non vi è traccia di una riforma che abbia i presupposti di modificare realmente lo statu quo, investendo risorse sui lavoratori e sull’organizzazione. Questa riforma, inoltre, elimina il corpo forestale dello stato, l`unico corpo in grado di contrastare l`ecomafia”.
Secondo Foccillo “pur essendoci un aspetto positivo come quello di ridurre le società partecipate dai comuni, c`è comunque bisogno di ulteriori provvedimenti: la legge, infatti, prevede ancora circa una decina di decreti da farsi. Infine, si continua a destrutturare la contrattazione infierendo sui lavoratori che hanno un contratto scaduto da anni, per il quale, nonostante la sentenza della Corte, non è stata ancora aperta alcuna trattativa. Il nostro giudizio è, dunque, negativo perché ancora una volta la riforma della pubblica amministrazione penalizza il personale senza investire e senza dare quel segno di svolta, di cui si ha bisogno, per migliorare realmente l`efficacia e l`efficienza del servizio pubblico”.