Sono previsti ancora disagi, cancellazioni e ritardi nel settimo giorno consecutivo di scioperi sulla rete ferroviaria francese. Ma le trattative sull’organizzazione dei tempi di lavoro, iniziate ieri e proseguite fino all’alba di stamane alla Sncf, hanno portato a un progetto di accordo che è stato sottoposto ai sindacati, che avranno tempo fino al 1 giugno per la firma.
Secondo il numero uno delle Ferrovie francesi, Guillame Pepy, questo testo porterà alla fine dello sciopero: “Non vi sono più ragioni per fare sciopero per i ferrovieri. Il ritorno alla normalità potrà avvenire già domani o dopodomani, se vogliono”, ha detto Pepy stamattina dai microfoni della radio Europe 1.
Secondo il presidente della Sncf lo sciopero è costato finora 300 milioni di euro.
Due sindacati, l’Unsa e la Cfdt, che rappresentano da soli circa il 40% dei ferrovieri, dovrebbero sicuramente firmare il testo, scrive Le Monde. La Cgt e SudRail, che rappresentano l’altro 60%, temporeggiano: la prima “desidera prendere tempo per valutare il testo”, mentre la seconda vuole “consultare le sue strutture”.
L’adesione allo sciopero alla Sncf è sceso ieri sotto il 10% fra tutti i dipendenti del gruppo pubblico, ma fra i macchinisti è del 50% e fra i controllori supera il 30%.
Questa mattina l’azienda prevede disagi inferiori a ieri, con quattro intercity su dieci, due Tgv (alta velocità) su tre, e sei regionali su dieci.