“Il 75% delle nostre imprese produce per i consumi interni ed è ovvio, quindi, che un aumento dell’Iva sarebbe negativo per i cittadini che pagherebbero di più i prodotti che acquistano, ma renderebbe anche meno competitiva la produzione e l’export delle nostre aziende”. Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan intervenuta oggi a Radio Anch’io.
“Io credo che noi dovremmo fare in modo di scongiurare questo aumento anche l’anno prossimo. La cosa va neutralizzata esattamente come abbiamo fatto negli anni passati. Certo, il tema del debito pubblico è una questione con cui dobbiamo fare i conti – ha aggiunto la leader della Cisl -. Ho l’impressione che nell’ultima campagna elettorale, leggendo i programmi di molti partiti, non ci si sia posto questo tema. Ma questa è una responsabilità che non credo nessuno si possa non attribuire, anche perché allargare il debito significherebbe metterlo sulle spalle delle future generazioni”.
La Furlan ha ribadito che “innanzitutto dobbiamo parlare di crescita e di sviluppo. Le risorse per fare operazioni importanti vengono se il paese riparte in modo molto più sostenuto, se cresce, si sviluppa, se c’ è più occupazione e quindi distribuzione della ricchezza. Per riuscire a riformare la Legge Fornero attraverso l’ape sociale, la flessibilità in uscita per alcuni lavoratori, dare la quattordicesima, fare interventi sui giovani, ci sono voluti 7 miliardi in tre anni ed è stata una operazione campale e con un anno di trattativa”.
“Vedo che altri prevedono spese di circa 80 miliardi come se niente fosse. Per cancellare la legge Fornero significa dovere investire circa 80 mld e dove si trovano è una bella domanda: non si possono di certo alzare le tasse, anzi, vanno diminuite le imposte sulle buste paga di lavoratori e pensionati perché sono troppo insopportabilmente elevate, quindi questa strada non è percorribile. Siamo curiosi e molto attenti di capire dove queste risorse debbano essere prese: non vorremmo proprio che con una mano si dà e con l’altra si toglie ai soliti soggetti che sono i veri azionisti dello Stato, i cittadini e le cittadine”.