E’ stato presentato, oggi, a Palazzo Valentini, il piano per affrontare il Giubileo. A presentare il piano, il prefetto Franco Gabrielli, il commissario di Roma Francesco Paolo Tronca, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, e il vicesindaco della Città metropolitana Mauro Alessandri. “E’ il primo Giubileo dei tempi dell’Isis – ha detto Gabrielli – ma anche del tempo della rete e dei social”, dunque si punterà anche su quello, dall’interconnessione alla comunicazione e poi a un portale unico fino oltre ad una rete wifi unica.
Come spiegato dal Prefetto della Capitale sarà centrale la Sala Giubileo “rappresentazione plastica di questa gestione. Una sala che avrà una sorta di ‘doppia faccia’: una che atterra ai soggetti che vi parteciperanno e una faccia dell’interconnessione perchè saremo interconnessi con tutte le sale operative che opereranno per il Giubileo”. E poi il portale unico delle istituzioni italiane: tutto quello che avverrà nell’ambito giubilare avrà una sintesi unica.
“Avremo ovviamente anche delle app, sia una specifica per il Giubileo e una dell’Agenzia per la mobilità” ha sottolineato Gabrielli ponendo l’accento “sulla rete unica wifi, la più grande rete pubblica d’Europa che mette insieme il wifi della Città metropolitana con il wifi di Roma Capitale realizzando così una sorta di primato”.
A questo si aggiungono i ‘Big Data‘ che stiamo realizzando con un gestore di telefonia e con l’Agenzia per la mobilità per avere la possibilità di verificare la effettiva presenza nei luoghi che saranno interessati dalle manifestazioni giubilari”. Coinvolte anche le università con una convenzione con tre università pubbliche – Sapienza, Roma Tre e Tor Vergata – per avere dei tirocinanti che saranno impiegati sia nel Press Point nel complesso del Santo Spirito. La Sala Stampa e tutto quello che attiene agli accrediti sarà gestito dalla Santa Sede, tutto quello che è accoglienza ai giornalisti, redazione del portale unico e app sarà realizzato anche attraverso il concorso di questi tirocinanti, ha chiarito Gabrielli. Infine 1000 volontari – per volere della presidenza della Repubblica – attraverso un bando straordinario concorreranno come volontariato per la massima armonia delle iniziative.
A margine della conferenza stampa, a proposito della no fly zone, il prefetto ha dichiarato: “con le autorità deputate Enac e Enav è stato ampliato l’ambito della no fly zone, il cosiddetto Notam, cioè la comunicazione che viene fatta a tutti quelli che utilizzano lo spazio aereo che ci sono alcune zone della Capitale, praticamente la Capitale, che sono interdette al volo aereo per tutto il periodo del Giubileo. Però voi capirete bene che questo ha un duplice effetto: di far sì che le persone per bene non affollino i cieli ma ha assolutamente poca incidenza su chi ha una intenzione negativa”. “Non è che noi con l’emissione del Notam stiamo tranquilli. Faccio un esempio che va tanto di moda – ha aggiunto – il famoso elicottero del 20 di agosto lì non poteva volare perché i monorotori non possono volare sui centri abitati ma questo ha una poca incidenza da un punto di vista della prevenzione. Il tema dei droni si vince o si perde nel momento in cui il velivolo si stacca da terra. Quindi lo sforzo che noi dobbiamo compiere è uno sforzo dì intelligence di polizia giudiziaria di apparati di sicurezza per provare ad intercettare preventivamente i soggetti che hanno intenzione di portare un nocumento attraverso l’utilizzo di questi mezzi”, ha concluso Gabrielli.
L’evento è considerato straordinario, minaccia terroristica a parte, ma le risorse sono “ordinarie”, ha infine spiegato il prefetto Gabrielli, presentando in Campidoglio il logo per l’evento: “Un evento con obiettivi straordinari, con risorse ordinarie, per soluzioni condivise e durevoli – ha spiegato il prefettto, aggiungendo – Questo è un evento le cui tempistiche di definizione e realizzazione, per volontà che non era la nostra, erano abbastanza ristrette”.
Per realizzare il grande evento non ci si servirà quindi di leggi speciali o di deroghe alle norme vigenti, come non ci si è serviti di una struttura commissariale ad hoc. Il commissario Paolo Tronca, nominato da Gabrielli per guidare Roma nell’interregno seguito alle dimissioni del sindaco Marino, si dice soddisfatto: “Non si possa prescindere da una coesione interistituzionale, senza riserve e senza condizioni, coesione che a Roma ho trovato assolutamente piena”, ha detto Tronca.
Per il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti una sfida nuova, non solo per Roma: “Questa volta la sfida era quella di far funzionare lo Stato, non inteso come una ‘bad company’ da sostituire quando deve lavorare, ma che deve essere in grado di affrontare, non solo la quotidianità e la normale amministrazione, ma anche eventi di carattere straordinario”.