“Gli scioperi del 24 e 26 luglio, dal punto di vista delle norme, sono perfettamente legittimi. Ma in considerazione dei disagi nelle ferrovie causati dall`incendio doloso al nodo di Firenze, si tratta di valutare l`opportunità – ripeto non la legittimità – di revocare agitazioni che creerebbero altri disagi”. Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera il presidente dell`Autorità di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici, Giuseppe Santoro-Passarelli, che ieri ha scritto una lettera ai sindacati e una al ministro dei Trasporti auspicando una soluzione che evitasse in extremis gli scioperi.
I sindacati, però, li hanno confermati. “È una loro responsabilità, ma non stanno violando le norme. Noi li abbiamo invitati a ripensarci. E si comprende anche l`analoga richiesta del ministro. Lo stesso ministro che dispone anche di altri mezzi per ottenere il risultato, cioè la precettazione. Che, però, dice la legge, può essere disposta sul presupposto di un ‘pericolo grave e imminente’. La precettazione, insomma, non si può fare ad libitum. Ricordiamoci infatti che il sindacato può sempre impugnarla al Tar”.
Uno sciopero mercoledì e un altro venerdì non è troppo? “Gli scioperi proclamati dai sindacati Cgil, Cisl e Uil sono di 4 ore.
L`agitazione più pesante è quella proclamata dalle altre organizzazioni per venerdì, per 24 ore (poi ridotte a 4 dal ministro, ndr), che colpirà i voli dell`Alitalia. Questi scioperi sono stati proclamati nel rispetto delle severe norme di legge.
Detto questo, l`incendio di lunedì al nodo ferroviario di Firenze è un fatto nuovo di cui sarebbe stato opportuno tener conto”.
“Se compariamo quello che succede in Italia con Paesi simili al nostro – conclude – noi disponiamo di una regolamentazione civile del tutto assente altrove. Per esempio, la Francia ha subito tre mesi di scioperi nelle ferrovie, per non parlare delle agitazioni che hanno colpito Air France. Quindi, cerchiamo di non drammatizzare troppo. Si tratta di eventi che rientrano nella fisiologia di un sistema democratico, o vogliamo tornare allo sciopero come reato? Vigileremo. Ci sono fasce di garanzia del servizio che devono essere rispettate, altrimenti interverremo”.
E.G.