I lavoratori delle poste della Ue saranno in sciopero mercoledì 6 giugno per difendere il servizio universale contro la liberalizzazione del mercato, che partirà dall’1 gennaio 2009. La mobilitazione culminerà a Roma, dove è previsto un sit-in di protesta davanti alla sede del ministero delle Comunicazioni. I sindacati spiegano che il Commissario europeo, Charlie Mc Creevy, non vuole accettare nessun rinvio della liberalizzazione e parlano del rischio di abbassamento dei salari e aumento di licenziamenti nel settore. Il provvedimento rischia di causare la chiusura di molti piccoli uffici postali, concludono, rischiando di coltivare un processo di integrazione comunitaria che tuteli il mercato a danno degli stessi lavoratori.
“Il servizio va difeso, garantito e possibilmente migliorato”. E’ il commento del segretario confederale della Cisl, Annamaria Furlan, che sottolinea la necessità di coniugare competizione e funzione sociale dell’azienda. Occorre rafforzare la presenza sul territorio, a suo giudizio, e i processi di liberalizzazione “devono essere pensati e costruiti sulle esigenze degli utenti”. Il mercato postale può svolgere un ruolo fondamentale per lo sviluppo della Ue, conclude, soprattutto nel rafforzamento della coesione sociale per le zone periferiche.
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