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Il covid a Pomezia nel 1982

Fabrizio Tola
Agosto21/ 2021

Mi chiedo in questi giorni di forte discussione e polemica sull’obbligo del Green Pass, cosa avrebbe detto e fatto il Consiglio di Fabbrica della Elmer di Pomezia, se il Covid fosse arrivato nel 1982.

Quel consiglio di fabbrica, che 2 giorni dopo il terremoto dell’Irpinia,( io ero stato appena eletto, alla prima esperienza),non solo organizzò la raccolta di generi alimentari non reperibili, coperte, vestiario, ma propose ( propose è un eufemismo), di cedere un giorno di ferie ciascuno, che per 1000 dipendenti valeva 1000 giorni, circa 30 milioni delle vecchie lire a cui si aggiunse altrettanto che chiedemmo all’amministratore delegato che accettò immediatamente. Intanto però prima di decidere come spendere i soldi, la stanza del C. di F. si era già riempita di tutto, riempimmo il camion del trasportatore che lavorava per l’azienda e insieme a lui partì il nostro capo, Bruno Tosti, operaio specializzato di 5 livello, leader indiscusso della Fiom e del Consiglio di Fabbrica. Il nostro camion arrivò prima di quelli dell’esercito, infatti non poté passare e tornò indietro( Tosti non si fidò a lasciarlo a nessuno). Tornammo qualche giorno dopo, quando le strade furono liberate.

 Cosa poteva fare quel Consiglio di Fabbrica davanti al Covid?

Quegli operai del reparto officina come Filippone e Fiorentini della Fiom o Panaccione della Fim o Pacchiarotti della Uilm, che si riunirono d’urgenza appena fu chiaro, che Alfredino Ciampi stava scivolando sempre più giù in quel maledetto pozzo. Discutevano di come realizzare uno strumento sottile, lungo ma resistente ,capace di  passare al lato del bambino e poi con un comando a molla aprire delle alette che lo avrebbero sostenuto e  tirato su. Fu incredibile la capacità e la velocità con cui si mossero, io ero affascinato dalle loro conoscenze tecniche, dalla determinazione con cui coinvolgevano i tecnici e i capi, senza alcuna remora senza alcun timore, sembravano loro i padroni dell’azienda. Ma era troppo tardi.

Cosa avrebbero fatto costoro davanti al Covid ?

Quelli capaci di bloccare gli straordinari facendo 16 sabati di picchetto dalle 6 del mattino per una vertenza aziendale, ma che non sopportavano i colleghi dal certificato medico facile, e che organizzarono le ronde per una Stella  (UNA),a  cinque punte con la sigla B.R. disegnata su un bagno del reparto Collaudo.

Gente tosta,  che non aspettava né si aspettava ,prendevano e partivano. Filippone( Terza Media), una volta mi disse: “ O siamo Avanguardia o siamo inutili, leggiti Gramsci ( Terza Media).

Ecco mi chiedo, cosa avrebbero fatto con il Green Pass?  Certo che lo so.

Avrebbero organizzato davanti all’ingresso un picchetto a turno, qualche delegato avrebbe avuto a che ridire, ma Tosti li avrebbe convinti : “ Se vogliamo essere liberi, l’azienda deve produrre, ricordati l’azienda non è solo del padrone, è anche la nostra e non possiamo permetterci che qualche coglione faccia ammalare tutti mentre noi ci facciamo il culo per stare attenti a non contrarre il virus”.

 Se qualcun altro, avesse cercato di contrastare questa decisione apponendo la necessità di una legge, Tosti avrebbe risposto :” Credi che oggi avresti lo Statuto dei Lavoratori, e potresti stare qui a parlare con i tuoi compagni, retribuito come se fossi al tornio, se non ci fossimo conquistati questi diritti, fabbrica per fabbrica, quando la legge non c’era??”

 Il rag. Flamini , avrebbe detto che non sarebbe stato legale ,ma sotto sotto avrebbe apprezzato, poi si sarebbe rifiutato di esibire il green pass al cancello, perché lui era il capo del personale,quello che oggi chiamano “Human Resorse Chief”, ma senza Green Pass non lo avrebbero fatto passare. Gli ordini di Tosti erano chiari. L’Amministratore Delegato , l’Ingegner Paladini, che era il vero capo in assoluto, colui che portava le commesse e che mandava avanti tutto, invece avrebbe fatto fermare l’autista e avrebbe esibito il Pass, senza alcun cenno o commento.

La voce si sarebbe sparsa in tutto il polo industriale di Pomezia, il giorno dopo , i Consigli di Fabbrica dell’Ansaldo delle acciaierie Moccia, della Feal Sud, della Selenia, avrebbero votato lo stesso dispositivo. Alla Fatme di Roma ( la Fiat de’noantri), avrebbero discusso molto.

La Flm territoriale sarebbe corsa in forza, ma non avrebbero deciso muro contro muro, avrebbero passato  la palla all’assemblea , che avrebbe deciso per il controllo del Green Pass all’ingresso non prima di quel lavoratore che dal fondo della grande sala mensa avrebbe detto :” Siamo stati un anno a passare la faccia davanti a quei monitor ogni volta che entravamo, a farci misurare la temperatura e a farci dire di mettere la mascherina, mo’ qual è il problema?

Fabrizio Tola

Fabrizio Tola