Il Consiglio dei ministri ha approvato questa notte il secondo decreto sulla spending review, annunciando che fra poche settimane arriverà un terzo provvedimento di tagli. Tra le novità, slitta a luglio 2013 l’aumento di due punti dell’Iva; vengono dimezzate le province. Con gli interventi odierni il risparmio per lo Stato sarà di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014.
Entro il 30 novembre si dovrà raggiungere lo standard di 3,7 posti letto per 1000 abitanti, arrivando a un taglio stimato in circa 18mila letti tra pubblico e privato accreditato, con una quota di pubblico ‘puro’ che deve essere “non inferiore al 40% del totale”. Nella norma sulla rideterminazione dei posti letto si specifica anche che la riduzione deve avvenire “esclusivamente attraverso la soppressione di unità operative complesse”.
La spending review del ministero della Difesa comporterà tagli di un miliardo di euro complessivi nel biennio 2013-2014, mezzo miliardo per anno. A questi si aggiungono i risparmi derivanti dalla cessione di tutti gli immobili della Difesa al fondo del demanio e dalla decurtazione del 10% del personale.
Il Consiglio dei ministri, ha dato il via libera al decreto di attuazione della delega sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Il testo è stato approvato all’unanimità ed è confermato quanto previsto in entrata.
Oltre al recupero dell’efficienza, la riduzione degli uffici giudiziari comporterà anche risparmi di spesa, pari a circa 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581 per il 2013 e 31.358.999 per il 2014. “I costi – si legge in una nota del Cdm – per questa operazione di razionalizzazione saranno di entità di gran lunga inferiore rispetto ai vantaggi e ai risparmi che si otterranno a regime e che connoteranno il sistema giudiziario per i prossimi decenni”.
Possono rimanere aperti i tribunali con un numero di magistrati da 20 a 28 magistrati, ma solo se si trova in una zona di criminalità organizzata o il cui spostamento porterebbe dei disagi di trasporto.
Arriva anche il taglio dei costi delle intercettazioni, con risparmi a regime di oltre 60 milioni di euro annui. Si prevede che il numero dei colloqui ascoltati resti invariato. Lo strumento per poter ottenere i risparmi è la gara unica nazionale. (LF)
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