“In relazione alla governance degli enti previdenziali pubblici, si abolisce la figura del vicepresidente, si prevede una modifica dei poteri del presidente, che propone la nomina del Direttore generale (prima appannaggio del consiglio di amministrazione) e si prevede una modifica della disciplina del Direttore generale, stabilendo che lo stesso sia nominato dal Cda su proposta del presidente, duri in carica 4 anni (in allineamento con tutti gli altri organi, anziché 5) e sia scelto con procedura comparativa di interpello, come per i dirigenti della pubblica amministrazione, anziché tra i dirigenti interni o tra gli esperti della materia”. E’ quanto prevede una norma del decreto che contiene la “riforma della governance degli enti previdenziali pubblici, delle fondazioni lirico-sinfoniche e delle società quotate” approvata dal Cdm, come si legge nel comunicato finale.
“In via di prima applicazione, al fine di procedere agli adeguamenti dei regolamenti organizzativi e interni degli enti, si prevede che entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge sia nominato un Commissario straordinario, con la conseguente decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazione”.
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