“Gli infortuni sul lavoro debbono entrare nel giudizio di qualità sulle opere, è valore di civiltà”. Questa la citazione, di Renzo Piano, scelta dal presidente dell’Inail, Massimo De Felice, come incipit per la presentazione, tenutasi oggi a Montecitorio, dei dati sull’andamento degli infortuni e delle malattie professionali, insieme ai dati di bilancio dell’istituto.
Cinque i temi su cui il presidente ha posto l’accento, a partire dalla conferma del trend decrescente del numero di denunce per infortunio: nel 2014 sono state 663 mila, in diminuzione di circa il 4,6% rispetto al 2013 e del 24% rispetto al 2010. Delle 663 mila denunce, poco più di 437 mila sono gli infortuni riconosciuti “sul lavoro”, corrispondenti a circa 11 milioni di giornate di inabilità, con costo a carico dell’Inail. Le denunce di infortunio mortale sono invece state 1.107 (1.215 nel 2013) e 662 i casi accertati “sul lavoro”: una riduzione di poco più del 3% rispetto al 2013 e del 31% rispetto al 2010.
Da quest’anno, inoltre, l’Inail ha adottato un metodo, ancora in fase sperimentale, per il calcolo dell’indice di sinistrosità che permetterà di censire il numero esatto delle singole persone assicurate, sostituendo così l’attuale stima approssimativa effettuata sulla base del monte salario in relazione al numero di aziende assicurate.
Al contrario, l’Inail ha confermato l’andamento crescente del numero delle malattie professionali, nel 2014 sono state circa 57.400 contro le 51.900 del 2013; un aumento di poco più del 33% rispetto al 2010. Di queste, è stata riconosciuta la causa professionale al 35% e il 2% è ancora “in istruttoria”. Il rapporto sottolinea inoltre che il 62% delle denunce ha riguardato malattie del sistema osteomuscolare, in crescita del 78% rispetto al 2010.
Il presidente ha comunque ricordato che le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43 mila.
Il numero di lavoratori deceduti con riconoscimento di malattia professionale, 1.488, sono il 26% in meno rispetto al 2010, di cui l’85% ha riguardato soggetti con età maggiore di 74 anni al momento del decesso.
In quanto alle politiche degli investimenti, la riduzione dei costi e il miglioramento dei rendimenti hanno costituito gli obiettivi di una rinnovata gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare dell’Istituto.
Infine, per ciò che concerne la gestione dei programmi ad alta tecnologia, il 2014 ha visto l’avvio della collaborazione tra l’Inail e l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (IIT), l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore S. Anna di Pisa e il Campus Bio-Medico di Roma. “La logica della collaborazione a ‘rete’ – si legge nel rapporto- consente all’Istituto di promuovere e finanziare ricerca di eccellenza da integrare con l’esperienza d’uso, per abbreviare i percorsi di trasferimento tecnologico, trovando soluzioni innovative per la gestione di brevetti industriali ad alta valenza sociale. Resta l’auspicio – prosegue- in merito alla possibilità, per l’Inail, di poter partecipare a nuove imprese innovative, le start-up, in considerazione della rilevanza sociale dei risultati ottenibili, del trasferimento efficace della tecnologia e delle positive ricadute occupazionali per i giovani ricercatori”.