L’insolita alleanza fra i sindacati e gli industriali venezuelani ha dato una nuova prova di forza annunciando uno sciopero a tempo indeterminato contro la politica del presidente Hugo Chavez, che prolunga quello di 48 ore terminato ieri sera.
“Nessuna delle richieste presentate con lo sciopero è stata accolta dal governo – ha detto in serata il segretario generale della Confederazione dei lavoratori venezuelani (Cvt), Carlos Ortega – per cui abbiamo deciso di prolungare la protesta”. a misura di forza è stata confermata anche da Pedro Carmona Estanga, presidente di Fedcecamaras (la Confindustria venezuelana).
L’annuncio è stato accolto da centinaia di persone che hanno applaudito e gridato ‘Neppure un passo indietro!’.
Il leader industriale ha inoltre garantito che sarà pagato lo stipendio normale ai lavoratori che decideranno di aderire allo sciopero. er parte sua Ortega ha denunciato “n processo di persecuzione e terrorismo”da parte del governo nei confronti dei leader sindacali in sciopero.
Lo sciopero a tempo indeterminato è il primo che affronta negli ultimi 44 anni di democrazia il Venezuela e radicalizza ulteriormente la già tesa situazione.
Ieri sera, migliaia di sostenitori di Chavez si mantenevano nella zona del palazzo presidenziale di Miraflores criticando lo sciopero, definito “una cospirazione”
L’annuncio dell’estensione della protesta è stato accompagnato dalla convocazione immediata di un “cacerolazo” (concerto di pentole e coperchi) e di una marcia che oggi pomeriggio ha portato i manifestanti dal Parque del Este fino alla sede della compagnia petrolifera Pdvsa a Chuao.
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