Il rapporto annuale dell’Inps relativo al 2015 rileva che circa 6 milioni di pensionati (5.962.650), meno di quattro su dieci, pari al 38%, percepiscono assegni lordi mensili sotto i mille euro. Rispetto al 2014, la percentuale di chi ha un reddito da pensione inferiore ai mille euro è calata (era del 40,3% pari a circa 6,5 milioni di pensionati).
Il numero dei pensionati Inps è pari a 15.663.809 con un importo lordo medio mensile di 1.464,41 euro (calcolato dividendo l’importo complessivo annuo del reddito pensionistico per 12 e quindi comprensivo del rateo della tredicesima). Il numero delle prestazioni previdenziali è invece di 17.184.075 con un importo lordo medio mensile di 1.093,54 euro.
I pensionati sotto i 500 euro sono 1.686.944 pari al 10,8%. Quelli tra 500 e mille euro sono 4.275.706 (27,2%). Oltre i 3mila euro ci sono 1.010.378 pensionati (6,5%). Le pensionate sono 8.370.756 e percepiscono assegni lordi medi mensili di 1.224,86 euro. I 7.293.053 pensionati maschi percepiscono importi lordi medi mesnili di 1.739,35 euro. Il 47,2% delle pensioni è erogato al Nord; il 19,5% al Centro; il 30,7% al Sud; e il 2,6% all’estero
Nel 2015 la spesa pensionistica complessiva è aumentata di oltre 4 miliardi di euro (+1,58%), passando da 268,817 mld nel 2014 a 273,074 mld nel 2015.
L’incremento è avvenuto a fronte di una crescita delle entrate contributive dell`1,54% e tiene conto degli effetti del decreto attuativo della sentenza della Corte costituzionale in materia di perequazione automatica delle pensioni.
La spesa pensionistica Inps sul Pil, escluse le indennità agli invalidi civili, è del 15,6% (nel 2014 era del 17,17% del Pil) e rappresenta il 33% della spesa pubblica. La spesa per pensioni della gestione privata aumenta del 2,2% mentre quella della gestione pubblica cresce del 3,77%.
Le pensioni della gestione privata rappresentano il 75,5% del totale delle pensioni erogate; quelle della gestione pubblica il 24,5%. Dai dati di competenza finanziaria si evince che per il 2015 la spesa pensionistica previdenziale (247,5 miliardi), in crescita rispetto ai 243,5 mld nel 2014, è coperta per il 17,2% con appositi trasferimenti dello Stato (42,5 miliardi), disposti con le leggi di autorizzazione della spesa, mentre la restante parte pari all`82,8% circa rimane a carico delle gestioni.
La spesa per assistenza nel 2015 è pari 25,5 miliardi rispetto ai 25,3 miliardi dell’anno precedente. Sono 698 i pensionati Inps ogni 1.000 assicurati. La spesa sul Pil per prestazioni a sostegno delle politiche sociali e della famiglia è del 2,2%. Quella per prestazioni a sostegno delle politiche per il lavoro del 2,4%.
Per quanto riguarda il part-time agevolato, introdotto dall’ultima legge di stabilità e in vigore dal 2 giugno, nel primo mese sono stati poco più di 100 i beneficiari. “Rischia di essere un flop”, dichiara il presidente dell’Inps, Tito Boeri, sottolineando che il part-time agevolato “sin qui è destinato ad avere costi amministrativi superiori alle somme erogate”.
“Non è ancora possibile valutare quanto il part-time agevolato sia attraente per i lavoratori e per le aziende – spiega il rapporto dell’Inps – i primi dati testimoniano una partenza rallentata, ma sono ancora da considerarsi poco significativi”. I dati aggiornati al 21 giugno riferiscono di 238 domande presentate. Sono 85 quelle accolte, 84 le respinte e 69 quelle giacenti.