Continua a crescere il numero di persone che lasciano l’Italia. Lo afferma il rapporto Istat 2015 su “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente”.
In particolare, nel 2015 sono stati 147 mila, l’8% in più rispetto al 2014, le persone che si sono trasferite all’estero. Tale aumento è dovuto esclusivamente alle cancellazioni di cittadini italiani (da 89 mila a 102 mila unità, pari a +15%), mentre quelle dei cittadini stranieri si riducono da 47mila a 45 mila (-6%).
Le principali mete di destinazione per gli emigrati italiani sono Regno Unito (17,1%), Germania (16,9%), Svizzera (11,2%) e Francia (10,6%). Sono sempre di più i laureati italiani con più di 25 anni di età che lasciano il Paese (quasi 23 mila nel 2015, +13% sul 2014); l’emigrazione aumenta anche fra chi ha un titolo di studio medio-basso (52 mila, +9%).
Il Regno Unito continua ad essere la meta preferita dei laureati (quasi 4 mila), davanti a Germania (oltre 3 mila) e Svizzera (più di 2 mila). La residenza favorita da coloro che posseggono un titolo di studio fino al diploma, invece, è la Germania (9 mila) seguita dal Regno Unito (8 mila).
Infine, tra le mete oltreoceaniche, ci si reca soprattutto negli Stati Uniti (quasi 4 mila) e in Brasile (3 mila), movimenti che interessano, nel 36% dei casi, italiani in possesso di laurea.
Gli immigrati italiani con più di 24 anni sono 22 mila, quasi mille in più rispetto all’anno precedente. Di essi, oltre 7 mila posseggono la laurea (35%), circa 14 mila hanno un titolo di studio medio-basso (65%) e provengono prevalentemente da Germania, Svizzera e Brasile.
Cresce il numero di emigrati di cittadinanza italiana nati all’estero: nel 2015 se ne contano oltre 23 mila, 3 mila in più rispetto al 2014 e 11 mila in più rispetto al 2005.
Si tratta prevalentemente di cittadini di origine straniera che emigrano in un Paese terzo o fanno rientro nel Paese d’origine dopo aver trascorso un periodo in Italia ed aver acquisito la cittadinanza italiana .
Le acquisizioni di cittadinanza sono in forte crescita, da poco più di 56 mila del 2011 a 178 mila del 2015 . In oltre la metà dei casi questi neo-italiani hanno meno di 30 anni. Degli emigrati italiani nati all’estero, uno su tre è nato in America (circa 8 mila), il 23% in uno dei Paesi dell’Unione europea, il 18% in Africa, il 14% in un altro Paese europeo e l’11% in Asia.
L’Unione europea è l’area geografica più attrattiva, accoglie infatti il 56% dei flussi degli italiani nati all’estero, seguita dall’America Latina (21%) e dagli altri Paesi europei (11%).
La matrice delle aree di destinazione/nascita degli emigrati italiani nati all’estero mostra come, verosimilmente, sulla diagonale principale si concentrino prevalentemente i trasferimenti verso i luoghi di nascita. Sono più della metà, infatti, (circa 13 mila, pari al 55% del totale) le emigrazioni verso i luoghi di origine. Le emigrazioni dirette verso aree diverse da quelle native, invece, ammontano a oltre 10 mila (45%).