Vola la disoccupazione in Italia. Ad aprile i senza lavoro sono il 10,2% in rialzo di 0,1 punti percentuali su marzo e di 2,2 punti su base annua. Questo significa che in un mese, tra marzo e aprile, hanno perso l’impiego 38mila persone. Lo annuncia l’Istat spiegando che è il tasso più alto da gennaio 2004, quando l’istituto di statistica iniziò la rilevazione delle serie storiche mensile.
Su base trimestrale i senza lavoro sono saliti al 10,9%: con una crescita di 2,3 punti percentuali su base annua. Record dal primo trimestre del 1999. Ancora una volta, però, il conto più alto è quello pagato dai giovani tra i 15 e i 24 anni: ad aprile i senza lavoro sono il 35,2%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali su marzo, ma un aumento di 7,9 punti su base annua. In particolare, secondo i dati dell’Istat, è disoccupato più di un giovane su tre di coloro che partecipano attivamente al mercato del lavoro: su base trimestrale il dato sale al 35,9%, ai massimi dal 1993 con un picco del 51,8% per le giovani donne del Sud Italia.
Complessivamente il numero dei disoccupati ad aprile è salito a 2 milioni 615mila, il livello più alto dall’inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004) e, guardando al trimestrale, dal secondo trimestre del 1999. Il rialzo è dell’1,5% su marzo (+38mila unità), ma su base annua l’aumento è del 31,1%: 621mila unità. Nel primo trimestre 2012, invece, il numero dei disoccupati registra un forte aumento su base tendenziale (+30%, pari a 646mila unità), portandosi a 2 milioni 801mila unità, il livello massimo dall’inizio della serie storica, primo trimestre ’93. La crescita, che riguarda sia gli uomini sia le donne, interessa l’insieme del territorio nazionale. Il rialzo è dovuto in circa i due terzi dei casi a quanti hanno perso la precedente occupazione (416mila persone).
A spaventare i tecnici dell’Istat – che definiscono la situazione “preoccupante” – è il trend seguito dal mercato del lavoro. La disoccupazione è sopra la soglie del 10% da ormai due mesi (a marzo era al 10,1%), ma guardando ai dati grezzi il tasso di disoccupazione è addirittura superiore, pari all’11,1%. Rispetto a marzo, gli occupati sono calati dello 0,1% a 22,953 milioni (28mila persone in meno), ma sono aumentati di 23mila unità rispetto ad aprile dello scorso anno. Su base congiunturale, l’Istat spiega il calo con una contrazione dell’occupazione maschile. Il tasso di occupazione è al 57%, invariato su mese e in aumento dello 0,2% tendenziale. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,1% rispetto al mese precedente, mentre il tasso di inattività è invariato al 36,6%.
Nel dettaglio, il tasso di disoccupazione maschile, aumenta su base annua di 2,1 punti percentuali, portandosi al 10%; quello femminile aumenta di 2,6 punti, posizionandosi al 12,2%. Nel nord Italia, la crescita tendenziale dell’indicatore (dal 6% al 7,6%) è dovuto in misura più ampia alla componente femminile mentre nel Centro il tasso sale dal 7,5% del primo trimestre 2011 al 9,6%, a motivo della crescita sia degli uomini sia soprattutto delle donne. Nel Mezzogiorno l’indicatore raggiunge il 17,7% (era il 14,1% nel primo trimestre 2011). Il risultato sconta il significativo incremento del tasso di disoccupazione sia degli uomini (dal 12,9% al 16,6%) sia delle donne (dal 16,1% all’attuale 19,6%).
Il tasso di disoccupazione degli stranieri si porta al 15,3% a fronte del 12,1% del primo trimestre 2011. L’indicatore continua a crescere per gli uomini (dal 10,9% al 13,6%) e soprattutto per le donne (dal 13,6% al 17,4%). Il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni raggiunge il 35,9% (era il 29,6% un anno prima). L’indicatore aumenta per la componente maschile nel Nord e, in misura più intensa, nel Mezzogiorno. Cresce anche per quella femminile, soprattutto nel Centro, e tocca un massimo del 51,8% per le giovani donne del Mezzogiorno. Nella classe tra i 20 e i 24 anni il tasso di disoccupazione si attesta al 32,7% (era 26,9% nel primo trimestre 2011).