A gennaio le esportazioni italiane scendono del 2,5% rispetto a dicembre; per l’import il calo è più contenuto, pari al -0,5%. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che su base annua l’export risulta positivo, in crescita del 4,3%, anche se in rallentamento (si tratta del rialzo meno accentuato da gennaio 2010). L’import, invece, registra una diminuzione anche in termini tendenziali (-2,6%). La diminuzione congiunturale delle esportazioni risulta di pari intensità per i mercati Ue ed extra Ue (-2,5%); mentre l’import risente soprattutto della riduzione degli acquisti dai paesi Ue (-5,2%). Il calo su base mensile delle vendite all’estero si osserva per tutti i principali raggruppamenti di beni, più sostenuto per i beni strumentali (-5,0%), ad eccezione di quelli energetici (+28,6%). Dal lato dell’import le flessioni interessano principalmente i beni di consumo (-5,9%).
Quanto ai dati tendenziali, a gennaio la crescita delle esportazioni tocca sia i mercati Ue (+3,9%) sia quelli extra Ue (+4,8%). La diminuzione delle importazioni è, spiega l’Istat, imputabile al calo degli acquisti dai paesi Ue (-5,4%).
Guardando i diversi settori, l’aumento tendenziale dell’export riguarda innanzitutto i prodotti petroliferi raffinati (+25,4%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+21,4%) e metalli di base e prodotti in metallo (+17,7%). Risultano in calo, invece, le vendite all’estero di prodotti dell’agricoltura (-11,4%) e di apparecchi elettrici (-8,1%).
In generale il rialzo dell’export è trainato dalle vendite di prodotti in metallo verso la Svizzera, di prodotti petroliferi raffinati e mezzi di trasporto verso i paesi Opec e di macchinari e apparecchi verso Stati Uniti e Germania. Il ribasso dell’importazioni su base annua, sottolinea l’Istituto, si deve alla riduzione degli acquisti di apparecchi elettronici dalla Cina, dai Paesi Bassi e Paesi Eda (Economie dinamiche dell’Asia), di prodotti petroliferi raffinati dai Paesi Opec e di autoveicoli dalla Spagna. (LF)