L’Italia deve puntare ad una “piena attuazione del recente pacchetto di riforme del mercato del lavoro” per “aumentare la flessibilità” e con l’obiettivo di “facilitare l’accesso all’occupazione”: è una delle raccomandazioni della Commissione Ue al governo approvate oggi nei “Grandi Orientamenti di politica economica” (GOPE) per il 2002. L’esecutivo Ue invita al contempo il governo a “mantenere il giusto equilibrio fra flessibilità e sicurezza”.
Bruxelles sottolinea che negli ultimi anni sono stati introdotti in Italia elementi di novità con “un più ampio utilizzo di nuovi e più flessibili contratti” di lavoro (part-time, tempo determinato, ecc.): ma osserva che il mercato del lavoro italiano “è tuttora caratterizzato da molte debolezze”: bassi tassi di occupazione per donne (40%) ed addetti più anziani (solo il 28% nella fascia d’età fra 55 e 64 anni); forti disparità a livello regionale, che sono “una significativa fonte di inefficienza»; dualismo marcato fra la forte tutela ai lavoratori a tempo indeterminato delle grandi e medie imprese e l«ancora relativamente basso livello di protezione dei disoccupati e dei lavoratori atipici”.
La Commissione chiede al governo di “incoraggiare i partner sociali a far sì che i meccanismi di fissazione dei salari tengano maggiormente in conto la produttività e le condizioni dei mercati del lavoro locali, preservando allo stesso tempo la moderazione salariale”.
Altre raccomandazioni riguardano l’attuazione della prevista riforma complessiva dei sussidi di disoccupazione, con un “rafforzamento degli incentivi a lavorare”; l’adozione di misure per scoraggiare i pensionamenti anticipati; la continuazione degli sforzi per “ridurre la pressione fiscale sul lavoro, soprattutto sui salari più bassi”.