Da lunedì, nella sede di Siviglia, la Confederazione europea dei sindacati per quattro giorni si riunisce a congresso. Accade per l'undicesima volta nella sua storia, a partire dall'atto di nascita: era il 1973.
La Ces viene istituita in quell'anno per rispondere alla necessità di bilanciare le istituzioni europee e tutelare i diritti dei lavoratori dinanzi al potere crescente delle multinazionali. E' un'organizzazione di ispirazione socialdemocratica, che sceglie inizialmente di escludere i sindacati di stampo comunista e socialista, come la Cgil (ammessa nell'anno successivo), le Comisiones obreras spagnole, la Intersindical portuguesa e la Cgt. La prima svolta politica arriva alla metà degli anni '80 quando il presidente della Commissione europea, Jacques Delors, invita sindacati e imprese a discutere, confrontarsi e comportarsi in Europa come sul territorio nazionale. Nel 1985 le parti si incontrano a Valduchesse (Belgio) e iniziano una stagione di dialogo, emanando i primi avvisi comuni di carattere formale. Nel 1991 il congresso di Lussemburgo investe come segretario generale Emilio Gabaglio, proveniente dagli uffici internazionali della Cisl, che resterà in carica fino al 2003. Viene siglata la prima intesa ufficiale tra sindacati e datori: questa introduce vincoli reciproci nel progresso di integrazione e, come base del Protocollo sociale, dal 1992 è inclusa nel Trattato di Maastricht. La Commissione europea è chiamata a consultare le parti prima di varare un provvedimento sociale.
La Confederazione, naturalmente, non è indifferente allo scenario storico; mentre la Ue si allarga verso Est, il sindacato stimola la creazione di organizzazioni dei lavoratori indipendenti, soprattutto nei Paesi ex-sovietici, che siano in grado di trattare con i rispettivi Governi e ottenere principi minimi di tutela sociale. Tra le principali ambizioni, c'è quella di promuovere la collaborazione tra sindacato e impresa: nel 1991 la Ces approva il progetto della Commissione per creazione di Comitati d'impresa europei (Cae), che garantiscono ai dipendenti il diritto di essere informati sull'attività dei gruppi industriali internazionali.
Nel 1997, anche grazie alla pressione della Ces, nel Trattato di Amsterdam viene inserito l'obiettivo della piena occupazione. Nello stesso anno la Ue si riunisce a Lussemburgo, stabilendo un progetto comune da verificare annualmente attraverso piani di azione nazionali; è il preludio della strategia di Lisbona, definita tre anni dopo, che promuove l'occupazione, la riforma dell'economia e il principio della coesione sociale. La Ces apprezza, e inserisce subito la difesa di questi principi nell'agenda delle sue priorità.
Un altro punto a favore è segnato nel 2003: la Ue approva la direttiva sullo Statuto della società europea, che disciplina la condotta delle imprese fissandone i criteri etici e organizzativi. E' l'anno del X Congresso, che elegge segretario generale John Monks, già leader del Tuc.
Tra il 1993 e il 2007 le parti hanno firmato accordi su contratti a tempo determinato, lavoro atipico, congedo parentale, telelavoro, formazione continua e parità di genere. Ma la Confederazione tiene il passo e affronta anche l'attualità: le ultime intese, infatti, riguardano lo stress (2004) e la violenza nei luoghi di lavoro (2007).
Emanuele Di Nicola

























