• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
mercoledì, 15 Ottobre 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Meloni, l’underdog dal consenso inossidabile ottenuto rinnegando sé stessa

    Meloni, l’underdog dal consenso inossidabile ottenuto rinnegando sé stessa

    L’evasione fiscale: un fenomeno ancora da interpretare

    Quel che il governo non dice sull’economia italiana

    La profezia di Renzi e l’ostacolo-Vannacci sulla strada del bis di Meloni

    La profezia di Renzi e l’ostacolo-Vannacci sulla strada del bis di Meloni

    Istat, a giugno inflazione accelera all’1,3%, in un mese prezzi +0,2%

    L’inflazione che fa paura è quella da supermercato

    L’autunno difficile di Meloni, con Elly nel ruolo di salvagente

    A Meloni, la populista, fa paura la piazza di popolo

    Agitazione personale nelle sedi giudiziarie

    Trasferimento illegittimo: la Cassazione apre al rimborso delle spese di viaggio ma nega il danno da ore di tragitto senza prova concreta

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Moda, Tod’s nel mirino della Procura: modalità da “para-schiavitù” e condizioni di lavoro “ottocentesche”. Della Valle: dire che c’è caporalato in mondi come i nostri è una grossa stupidaggine

    Moda, Tod’s nel mirino della Procura: modalità da “para-schiavitù” e condizioni di lavoro “ottocentesche”. Della Valle: dire che c’è caporalato in mondi come i nostri è una grossa stupidaggine

    Editoria, giornalisti delle reti Rai pronti alla mobilitazione per “giusto contratto”

    Rai Pubblicità, lavoratori in sciopero per il rinnovo del contratto

    Morti sul lavoro

    Pirani, cambiamo il sistema contrattuale, diamo più peso al terziario

    Accuse e polemiche sul sindacato che “fa politica”, ma la Cgil non tradisce la sua storia

    Accuse e polemiche sul sindacato che “fa politica”, ma la Cgil non tradisce la sua storia

    Andrea Coinu, neo presidente dell’Assemblea sindacale mondiale dell’agricoltura: dal Mercosur più svantaggi che vantaggi. Riportare al centro il ruolo sociale e sindacale dei lavoratori agricoli

    Andrea Coinu, neo presidente dell’Assemblea sindacale mondiale dell’agricoltura: dal Mercosur più svantaggi che vantaggi. Riportare al centro il ruolo sociale e sindacale dei lavoratori agricoli

    Gaza e i giovani in piazza nella lunga agonia del Novecento

    Gaza e i giovani in piazza nella lunga agonia del Novecento

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Filiera Madeo, sottoscritto accordo integrativo aziendale con Fai Cisl Cosenza

    Filiera Madeo, sottoscritto accordo integrativo aziendale con Fai Cisl Cosenza

    Cnel, mercoledì il convegno “Diritto soggettivo alla formazione: investimento strategico. Il Ccnl e il ruolo delle commissioni territoriali”

    FederTerziario e Ugl, firmato accordo sugli enti di formazione

    Il report Istat sulla povertà in Italia – Anno 2024

    Legge n.144 del 26 settembre 2025 in materia di retribuzione e contrattazione

    Gomma-plastica, ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto 2026-2028

    I dati Istat sulla produzione industriale – Agosto 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Sfruttare i viventi, di Paul Guillibert. Editore Ombre Corte

    Sfruttare i viventi, di Paul Guillibert. Editore Ombre Corte

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Meloni, l’underdog dal consenso inossidabile ottenuto rinnegando sé stessa

    Meloni, l’underdog dal consenso inossidabile ottenuto rinnegando sé stessa

    L’evasione fiscale: un fenomeno ancora da interpretare

    Quel che il governo non dice sull’economia italiana

    La profezia di Renzi e l’ostacolo-Vannacci sulla strada del bis di Meloni

    La profezia di Renzi e l’ostacolo-Vannacci sulla strada del bis di Meloni

    Istat, a giugno inflazione accelera all’1,3%, in un mese prezzi +0,2%

    L’inflazione che fa paura è quella da supermercato

    L’autunno difficile di Meloni, con Elly nel ruolo di salvagente

    A Meloni, la populista, fa paura la piazza di popolo

    Agitazione personale nelle sedi giudiziarie

    Trasferimento illegittimo: la Cassazione apre al rimborso delle spese di viaggio ma nega il danno da ore di tragitto senza prova concreta

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Moda, Tod’s nel mirino della Procura: modalità da “para-schiavitù” e condizioni di lavoro “ottocentesche”. Della Valle: dire che c’è caporalato in mondi come i nostri è una grossa stupidaggine

    Moda, Tod’s nel mirino della Procura: modalità da “para-schiavitù” e condizioni di lavoro “ottocentesche”. Della Valle: dire che c’è caporalato in mondi come i nostri è una grossa stupidaggine

    Editoria, giornalisti delle reti Rai pronti alla mobilitazione per “giusto contratto”

    Rai Pubblicità, lavoratori in sciopero per il rinnovo del contratto

    Morti sul lavoro

    Pirani, cambiamo il sistema contrattuale, diamo più peso al terziario

    Accuse e polemiche sul sindacato che “fa politica”, ma la Cgil non tradisce la sua storia

    Accuse e polemiche sul sindacato che “fa politica”, ma la Cgil non tradisce la sua storia

    Andrea Coinu, neo presidente dell’Assemblea sindacale mondiale dell’agricoltura: dal Mercosur più svantaggi che vantaggi. Riportare al centro il ruolo sociale e sindacale dei lavoratori agricoli

    Andrea Coinu, neo presidente dell’Assemblea sindacale mondiale dell’agricoltura: dal Mercosur più svantaggi che vantaggi. Riportare al centro il ruolo sociale e sindacale dei lavoratori agricoli

    Gaza e i giovani in piazza nella lunga agonia del Novecento

    Gaza e i giovani in piazza nella lunga agonia del Novecento

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Filiera Madeo, sottoscritto accordo integrativo aziendale con Fai Cisl Cosenza

    Filiera Madeo, sottoscritto accordo integrativo aziendale con Fai Cisl Cosenza

    Cnel, mercoledì il convegno “Diritto soggettivo alla formazione: investimento strategico. Il Ccnl e il ruolo delle commissioni territoriali”

    FederTerziario e Ugl, firmato accordo sugli enti di formazione

    Il report Istat sulla povertà in Italia – Anno 2024

    Legge n.144 del 26 settembre 2025 in materia di retribuzione e contrattazione

    Gomma-plastica, ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto 2026-2028

    I dati Istat sulla produzione industriale – Agosto 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Sfruttare i viventi, di Paul Guillibert. Editore Ombre Corte

    Sfruttare i viventi, di Paul Guillibert. Editore Ombre Corte

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Rubriche - Poveri e ricchi - La destra senza classe dirigente è un problema per il paese (riflessioni post Colle)

La destra senza classe dirigente è un problema per il paese (riflessioni post Colle)

di Maurizio Ricci
31 Gennaio 2022
in Poveri e ricchi, Analisi
La destra senza classe dirigente è un problema per il paese (riflessioni post Colle)

Mattarella resta al Quirinale e Draghi resta a Palazzo Chigi. Viva, gridano tutti, dai palchi e dal loggione, spellandosi le mani nell’applauso. E risultato migliore, infatti, non  ci si poteva augurare. Ma presentarlo come una faticosa vittoria del buon senso e una secca sconfitta delle velleità e delle mire dei leader di partito (tutti), come hanno fatto all’unanimità giornali e commentatori, è una lettura di comodo. La narrativa corrente, centrata sull’insofferenza del Paese nei confronti del Parlamento, sulla rivolta dei peones contro partiti senza bussola, sulla lentezza con cui i leader si sono resi conto, in blocco, della spinta inarrestabile che partiva dal basso liscia, infatti, il pelo agli umori dell’antipolitica che fanno audience nei talk show, ma è piena di buchi vistosi, contraddizioni taciute, omissioni mirate. In una parola, è tutta un’altra storia.

Cominciamo con le omissioni. La sgradevole settimana di trattative a vuoto intorno alle urne in Parlamento è anzitutto risultato diretto delle ambizioni opposte, ma convergenti, di Sergio Mattarella e di Mario Draghi.  Probabilmente, più del secondo che del primo. Se, a tempo debito, Mattarella avesse lasciato intendere di essere anche disponibile, di fronte ad una richiesta generale, a restare al Quirinale, l’avrebbe avuta e ci saremmo risparmiati una settimana di pessimo show. E’ possibile, anzi probabile, che Mattarella volesse accomodare una esplicita richiesta di Draghi. Cosa spingesse l’antico banchiere verso un incarico a lui alieno come la Presidenza della Repubblica non è tuttora chiaro, ma stupisce che un uomo accorto come l’ex presidente della Bce non abbia, nei mesi che hanno portato a gennaio, saputo sondare e saggiare il grado di consenso fra i partiti che, per proiettarlo al Quirinale, non poteva che essere pressoché unanime. Davvero Draghi  ha continuato ad accreditare l’ipotesi di una sua candidatura al buio, senza un paio di telefonate preventive a Salvini e a Letta? Una cosa era entrare al Quirinale alla Ciampi, su un onda unanime o quasi. Un’altra, a forza e a dispetto, per assenza di alternative. Nessuno dica più che Draghi è un astuto politico.

Se le responsabilità della faticosa elezione presidenziale sono anzitutto di Draghi e Mattarella, non si può dimenticare la sorprendente quanto fatiscente autocandidatura a padre della Patria di Silvio Berlusconi. Un caso umano, più che politico. Ma la sua discesa in campo secondo l’uso della casa, cioè il mercimonio dei voti nel parco buoi dei corridoi del Parlamento, ha avuto l’effetto di rendere volgare e squallida, fin dall’inizio, la corsa al Quirinale. Se questo è stato l’effetto mediatico, altrettanto disastroso è stato quello politico: imbavagliare il centro destra, vincolandolo ad una candidatura impossibile e avvelenata. Se è vero che questa elezione del presidente della Repubblica punisce anzitutto il centrodestra, il primo clamoroso flop è stato l’incapacità di bloccare, sul nascere, la velleità di Berlusconi.

Le traiettorie di Mattarella, Draghi e Berlusconi rendono già anomala questa elezione presidenziale all’italiana, ma c’è un elemento anche più vistoso. Una settimana per arrivare all’elezione non è poi molta lunga se si tiene conto che, a differenza degli altri paesi con cui si fanno i confronti, in Italia la maggioranza di governo è retta solo dalla consapevolezza che bisogna stare insieme per forza. Il risultato – anomalo – è una situazione in cui tocca al centrodestra (che ha più voti ma non abbastanza) proporre un nome, ma il centrosinistra (che ha meno voti, ma quanti bastano a bloccare l’avversario) ha potere di veto.

In questa situazione ha fallito Salvini che non è stato capace di individuare un nome a cui Pd e 5Stelle non potessero dire no. Tutto questo ha ricaschi politici ed elettorali importantissimi, ma, anzitutto, la domanda è: come è possibile che lo schieramento politico presumibilmente maggioritario nel paese non sia in grado di individuare un nome sufficientemente autorevole da tacitare gli avversari?

Questo, ormai, non è un caso, ma un deficit strutturale del centrodestra e un vero problema politico per il paese. Nel giro, in fondo, di pochi mesi, il centrodestra ha toppato le candidature a presidente di due Regioni che sarebbe stato, altrimenti, in grado di strappare al centrosinistra, come Emilia e Toscana. Subito dopo è andato incontro ad un disastro anche più fragoroso nelle comunali di Roma, Milano, Napoli e Bologna. E, ora, il Quirinale. Più che di deficit di classe dirigente, c’è da parlare di vuoto.

Singolare, per uno schieramento politico che, sopratutto attraverso la Lega, è in grado invece sicuramente di esprimere buoni amministratori. Ma dal Comune, alla Regione e, soprattutto, al Quirinale, il centrodestra sembra incapace di reclutare personale insieme autorevole, accreditato, istituzionalmente rappresentativo. E’ un deficit che si può capire in un movimento nuovo, anzi nuovissimo, iconoclasta e ribellista come i 5Stelle. Ma, se non Fratelli d’Italia, almeno Lega e Forza Italia hanno ormai un quarto di secolo al vertice del paese. Professori, intellettuali, giuristi, banchieri zero?

Nel caso di FdI, il nodo è storico. Fino a che Giorgia Meloni non coglie l’occasione (l’assalto di Forza Nuova alla Cgil gliela aveva data, ma non l’ha colta) per rompere apertamente e definitivamente con il fascismo, l’establishment istituzionale e il suo personale sono terreno vietato. Per Forza Italia è la spinta corrosiva di Berlusconi e della sua problematica morale istituzionale a rendere fragile e scivoloso qualsiasi rapporto con l’establishment. Ma la Lega? Qui, probabilmente, conta l’immagine pubblica della Lega, che non è quella – operosa  ed efficiente – di Giorgetti e di Zaia, ma quella chiassosa, provocatoria, rancorosa del Salvini a caccia di immigrati e di condoni per gli evasori.

Per nessuno dei tre partiti del centrodestra sarà facile liberarsi in fretta di questi impacci. Ma, a quanto pare, sono stati sufficienti anche per impedire a Salvini di seguire la tattica infallibile adottata da chi, prima di lui, ha vinto le battaglie del Quirinale. Alla fine, vince chi indica per primo il nome che arriva in porto, non importa se è, o no, uno dei tuoi. Nel centrodestra non sono riusciti a mettersi d’accordo neanche su quello.

Maurizio Ricci

Maurizio Ricci

Maurizio Ricci

Giornalista

In evidenza

Occhiali, sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto 2023-2025

Moda, al Mimit il tavolo di settore con le associazioni di impresa. I sindacati: vogliamo essere coinvolti

14 Ottobre 2025
Crescita Eurozona prosegue a ritmi sostenuti

Fmi conferma le previsioni di crescita dell’Italia: 2025 +0,5%, 2026 +0,8%

14 Ottobre 2025
Ocse, in Italia serve tassa patrimoniale contro disguaglianze sociali

Economia, Istat: nel 2024 oltre 2,2 mln di famiglie in povertà assoluta, record per i minori al 13,8%

14 Ottobre 2025
Udu, Cgil e Fdv presentano un’indagine sugli studenti lavoratori: spesso scelta obbligata per carenze di diritto allo studio, governo intervenga

Lavoro, il titolo di studio della madre incide sul rischio di diventare Neet

14 Ottobre 2025
Verona, esplosione in un casolare durante uno sgombero, morti 3 carabinieri. Fumarola: solidarietà alle famiglie delle vittime

Verona, esplosione in un casolare durante uno sgombero, morti 3 carabinieri. Fumarola: solidarietà alle famiglie delle vittime

14 Ottobre 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi