“Con Luigi Mariucci se ne va un grande intellettuale, che ha saputo sempre coniugare il rigore dell’analisi scientifica con l’esplicita adesione alle ragioni del lavoro e della sua dignità”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, alla scomparsa del professor Luigi Mariucci.
“Fin dalla sua prima monografia sul collocamento agricolo, passando per i saggi raccolti nel volume ‘Dopo la flessibilità cosa?’, ai numerosi articoli e pubblicazioni sulla rivista ‘Lavoro e Diritto’ Luigi Mariucci – ricorda il leader della Cgil – ha avuto sempre a cuore le ragioni del lavoro, non smettendo mai di esaminare quanto della realtà veniva mutando e quanto quei mutamenti interrogassero e stimolassero a cambiare le organizzazioni che storicamente erano sorte a rappresentanza e difesa del lavoro”. “Di qui – prosegue Landini – la sua attenta partecipazione alla Consulta Giuridica della Cgil nella quale, dal 1987 al 1995, è stato responsabile della Commissione tematica su rappresentatività, democrazia e regole sindacali. Inoltre, Mariucci ha contribuito all’elaborazione sia delle quattro leggi di iniziativa popolare del 2002-2003 che della Carta dei Diritti Universali dei lavoratori e delle lavoratrici dal 2015-2016”.
“In tutti i momenti in cui più aspro è stato l’attacco alle ragioni del lavoro, Luigi Mariucci – prosegue il segretario generale della Cgil – non ha mai fatto mancare la sua competenza e la sua qualità di studioso e di giurista militante. Rilevantissima inoltre la sua attività accademica, tra le università di Venezia e Bologna”. “Mancherà alla Cgil e a tutti i progressisti la sua capacità d’analisi profonda, sottile ed appassionata, la sua determinazione condita di ironia. Sarà impegno della Cgil tutta – conclude Landini – proseguire sul sentiero battuto da Mariucci: tenere sempre insieme prospettiva ideale e capacità d’azione per cambiare il presente”.
TN