I sindacati di categoria FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno indetto per la giornata di oggi, 18 dicembre, uno sciopero nazionale comparto edile con al centro i temi di lavoro, contratto, salute, pensioni. Allo sciopero di Torino, Padova, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari, spiegano i sindacati, si è giunti “dopo aver preso atto, ancora una volta, dello stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto edile, scaduto da quasi un anno e mezzo” e che riguarda circa un milione e mezzo di lavoratori.
A sostenere la mobilitazione anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagllo, che ribadiscono l’importanza del rinnovo del contratto lavoro “che rafforzi la qualità del lavoro, nel rispetto della sicurezza e dei diritti” dopo otto anni di crisi che il settore delle costruzioni ha pagato con centinaia di migliaia di posti di lavoro persi ed un generale peggioramento delle condizioni di lavoro.
“Le controparti purtroppo – aggiungono Camusso, Furlan e Barbagallo – continuano a perdere tempo e ad evitare un confronto serio con i sindacati, ignorando le proposte contenute nella piattaforma unitaria”.
“Serve – sottolineano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil – un contratto nazionale al servizio di una ripresa di qualità di un settore così strategico per il Paese. Servono aumenti salariali adeguati, un sistema bilaterale inclusivo, azioni in grado di sostenere le imprese più serie contro la concorrenza sleale e il dumping. Serve più sicurezza sui posti di lavoro, contro gli infortuni e gli incidenti mortali che, drammaticamente, crescono ogni giorno di più. Serve rafforzare gli strumenti di tutela della salute e per il pensionamento anticipato”.
E.M.