Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nel mese di gennaio 2023 sono state 663.000 (-3% su gennaio 2022) mentre le cessazioni sono state 494mila. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps.
La flessione delle assunzioni ha interessato contratti di somministrazione (-16%), contratti in apprendistato e a tempo determinato (-3%), contratti a tempo indeterminato (-2%).
Crescono le assunzioni intermittenti (+14%) e quelle stagionali (+12%). Per quanto riguarda le cessazioni, calano quelle di contratti a tempo indeterminato (-13%), di contratti in apprendistato (-6%), di contratti in somministrazione (-3%) e di contratti stagionali (-2%). In lieve aumento invece le cessazioni di contratti intermittenti (+2%) e di contratti a tempo determinato (+1%). Le trasformazioni da tempo determinato nel primo mese del 2023 sono state 98.000, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+7%). In flessione invece le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (11.000, -11% rispetto all’anno precedente).
Il saldo annualizzato di gennaio risulta pari a +422.000 posizioni di lavoro, sullo stesso livello di quello registrato a dicembre. Il contributo a tale crescita è positivo per: i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+353.000), i contratti intermittenti (+36.000), i contratti di apprendistato (+19.000), i contratti a tempo determinato (+16.000), i contratti stagionali (+10.000); negativo invece il contributo dei contratti somministrati (-12.000).
e.m.