Con la manovra il governo ammette “di non avere una politica in grado di incidere sulla realtà”. È questo il duro giudizio illustrato dal segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari, nel corso dell’audizione nelle Commissioni bilancio di Senato e Camera. “Il governo afferma che il contributo complessivo della legge di bilancio alla crescita per il 2024 sarà pari ad un esile +0,2%, la differenza tra Pil tendenziale e programmatico. Il restante 0,9% dipende dalla realizzazione del programma NGEU. E un Governo che – con la legge più importante dell’anno – dichiara di incidere sul Pil in una misura così ridotta, ammette, senza infingimenti, di non avere una politica in grado di incidere sulla realtà”.
In particolare, continua Ferrari, in questa manovra “non c’è alcuna politica per la creazione di lavoro, nulla contro la precarietà”, sottolineando anche la mancanza di finanziamenti per “strumenti universali di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito” mentre “povertà, disagio sociale, emarginazione e disuguaglianze sono in aumento come non mai”.
La Cgil punta l’indice contro la misure sulle pensioni, capitolo con il quale “si torna a fare cassa”. “Il capitolo ‘previdenza’ ha qualcosa di clamoroso. Le forze di maggioranza avevano promesso di ‘cancellare la legge Monti/Fornero’ e invece la confermano e addirittura la peggiorano”.
e.m.