“La situazione del nostro Paese non è facile, tra aumento della povertà, disoccupazione, precarietà del lavoro e un`inflazione che viaggia oltre il dodici per cento e mette in difficoltà milioni di famiglie. C`è molta tensione, e anche molta voglia di cavalcarla. Per fortuna il nostro Paese ha anticorpi forti ed uno di questi è quell`area sociale riformista che si oppone alla protesta radicale, canalizzando il malcontento verso forme di mobilitazione responsabile e costruttive”. È quanto afferma il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in una lunga intervista oggi a `Libero`. Alla domanda se la Cisl si sente in questo momento isolata, il leader di via Po risponde: “Assolutamente no. La linea della Cisl è coerente con la sua storia e con il suo profilo responsabile, propositivo, pragmatico, autonomo, contrattualista e partecipativo della rappresentanza sociale. Rinviamo al mittente ogni critica strumentale. In tante assemblee, nei luoghi di lavoro e nei territori, stiamo presentando i punti della manovra che vengono incontro alla nostra “agenda sociale”, ma anche le criticità che devono essere corrette”. La Cisl ha chiesto al governo “di ristabilire la piena indicizzazione delle pensioni. Il ridimensionamento della perequazione porta alle casse dello Stato 6 miliardi in due anni: un`operazione inaccettabile, considerando anche che quota 103 costa circa 750 milioni. Sul fronte lavoro sono dannose le misure che estendono l`uso dei voucher, perché tolgono tutele ai lavoratori dell`agricoltura e del terziario. Vanno tolti i vincoli introdotti su Opzione Donna e rafforzati gli strumenti di tracciabilità fiscale e di lotta all`evasione. Infine chiediamo- ha detto Sbarra- più risorse per sanità, scuola, servizi sociali, non autosufficienza e per il rinnovo dei contratti pubblici e privati, a cominciare da quello dei medici”.
Per Sbarra lo strumento da usare per fare cambiare idea al governo è quello della contrattazione. “Stiamo incontrando tutti i gruppi parlamentari e le forze politiche, ad ogni livello”, ha sottolineato il segretario, ricordando che per intensificare la pressione il sindacato di via Po ha convocato a Roma, il 15 dicembre, un`assemblea nazionale con centinaia di quadri e delegati. “L`interlocuzione è aperta- ha aggiunto Sparra- ed è nostro preciso dovere stare al tavolo per raddrizzare questa manovra insieme. Lo sciopero non è un tabù, ma in questo momento non è lo strumento giusto. Davanti alle sfide che ci attendono e alle difficoltà di una crisi aggravata da guerra e inflazione occorre un grande senso di responsabilità da parte di tutti”. Tra i segnali di apertura registrati dalla Cisl c`è stata la disponibilità del governo a valutare le proposte, il tavolo politico annunciato dal presidente Meloni sulla riforma complessiva delle pensioni, che partirà il 19 gennaio e quello su salute e sicurezza, in programma il 12 gennaio”. Della legge di bilancio Sbarra ha visto con favore il fatto che “due terzi della manovra sono rivolti a dare continuità e a consolidare i sostegni a lavoratori, pensionati, famiglie e imprese colpiti dal caro energia e dall`inflazione. “È un provvedimento che apprezziamo, come pure l`innalzamento della soglia Isee a 15mila euro per gli sconti in bolletta. Giudichiamo importante il taglio del cuneo fiscale sul lavoro, anche se lo sconto di tre punti va esteso alle retribuzioni fino a 35mila euro. Positivo anche l`esonero contributivo per stabilizzazioni e assunzioni di giovani e donne fino a 36 anni, ma bisognerebbe alzare il tetto della decontribuzione oltre 6mila euro. Inoltre riteniamo una buona notizia il fondo per sostenere gli acquisti delle fasce deboli, come pure aver disinnescato lo scalone sull`età pensionabile”, ha precisato. “Le risorse per fare di più secondo il numero uno di via Po andrebbero recuperate dai fondi inutilizzati nazionali ed europei, incrementando e rendendo esigibile il prelievo sulla speculazione e sugli extraprofitti, da estendere anche ai giganti della logistica e dell`economia digitale”. Al ministro Giorgetti la Cisl chiederà di usare i 100 miliardi di evasione che sfuggono al fisco ogni anno, soprattutto sull`Iva, combattendo un`evasione contributiva che priva i lavoratori di quasi 15 miliardi l`anno e di considerare anche lo scostamento di bilancio se necessario.
Nell`agenda che la Cisl ha consegnato al governo un capitolo importante è dedicato alla denatalità, per Sbarra “L`inverno demografico è un problema enorme che deve essere affrontato con politiche pubbliche vigorose, come fanno da anni altri Paesi europei. È un tema cruciale anche per la crescita del Pil, per le esigenze del mercato del lavoro e per la tenuta del sistema previdenziale italiano. La riforma dell`assegno unico è stata una prima risposta, però deve essere affiancata da misure più incisive a favore del lavoro delle donne, soprattutto nel Sud, e della conciliazione vita – lavoro, anche tramite il potenziamento dei servizi all`infanzia”. “È importante pure aver rafforzato nella manovra l`istituto del congedo parentale: la misura, però, va estesa anche ai padri, e deve diventare strutturale», ha concluso.
E.G.