I rappresentanti di Marelli e i sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic, UglM e AqcfR si sono incontrati giovedì 12 giugno dopo l’annuncio di avvio della procedura di ristrutturazione del debito denominata ‘Chapter 11’, prevista dal diritto statunitense sui fallimenti, già concordata con circa l’80% dei creditori. La procedura, volta a consentire il riequilibrio finanziario delle imprese, è di natura esclusivamente finanziaria e – secondo quanto dichiarato dall’azienda – non comporterà impatti sulle attività produttive, sui livelli occupazionali o sugli investimenti in corso, né in Italia né all’estero. Marelli ha chiarito che, salvo l’arrivo di offerte migliorative da parte di terzi, alla chiusura della procedura secondo il Chapter 11, la proprietà passerà al fondo SVP, attuale creditore dell’azienda. Il completamento dell’intero iter è previsto entro l’autunno 2025.
“Manteniamo alta l’attenzione sul tema – affermano i sindacati – con la richiesta di aggiornamenti tempestivi rispetto all’andamento di ciascuno step della procedura”. Nonostante le rassicurazioni di Marelli, infatti, sono state ribadite le richieste di garanzie sul futuro industriale dell’azienda in Italia, sottolineando che “una ristrutturazione finanziaria non deve trasformarsi in una ristrutturazione organizzativa” e il rispetto degli impegni previsti nel piano industriale.
“Questo punto sarà al centro anche del prossimo incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove chiederemo impegni concreti sulla tenuta occupazionale, sugli investimenti e sulla prospettiva degli stabilimenti italiani. Chiederemo al governo di rendersi da subito parte attiva e garante rispetto al mantenimento del più grande Gruppo di componentistica in Italia”, concludono Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic, UglM e AqcfR.