• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
giovedì, 18 Dicembre 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La contrattazione che vogliamo, le linee guida proposte dalla Filctem

    Colpo di freno della Cassazione: le aziende non possono sostituire il CCNL a piacimento

    Istat, dal Senato via libera a Blangiardo nuovo presidente

    L’ottimismo dell’Istat vs lo scetticismo della realtà

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il richiamo della foresta di Giorgia

    Dalle banche alla cultura, fino alla Rai, la strategia della destra è assicurarsi tutta la posta

    Dl Lavoro, Schlein al convegno della Filcams: l’ideologia del governo è rendere più fragili i lavoratori

    La partita complicata di Elly, più difficile battere Meloni che Berlusconi 

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Ita, accordo per il premio di risultato: vale il 15% della retribuzione

    Ita Airways, Fit-Cisl: “Adesione altissima allo sciopero conferma la necessità di riaprire subito il confronto”

    Metalmeccanici, l’Assemblea dei delegati dà il via alle consultazioni sul contratto, poi il referendum

    Metalmeccanici, l’Assemblea dei delegati dà il via alle consultazioni sul contratto, poi il referendum

    Confindustria-sindacati, riparte il confronto. Tutti soddisfatti dopo un incontro fiume di oltre tre ore. Nei prossimi giorni sarà fissata una “agenda”. E Orsini si impegna a sbloccare il contratto metalmeccanici

    Confindustria-sindacati tornano a incontrarsi per decidere il destino della trattativa (mai davvero decollata). Intanto, la Cisl ‘’apre’’ a una legge sulla rappresentanza

    Dsquared2, a Milano 29 lavoratori a rischio, i sindacati avviano lo stato di agitazione unitario

    Dsquared2, a Milano 29 lavoratori a rischio, i sindacati avviano lo stato di agitazione unitario

    Gruppo Fedrigoni, sindacati: raggiunto accordo sul premio di partecipazione

    Sindacati, mercoledì cartai in sciopero per la tutela dei salari

    Giano Fedrigoni, a rischio licenziamento 195 lavoratori. Cgil: non permetteremo la desertificazione Fabriano

    Cartiere, lavoratori in sciopero per il rinnovo del contratto

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Il Protocollo per un nuovo modello di Relazioni Industriali del Gruppo Snam

    Snam, sottoscritto il nuovo protocollo delle relazioni industriali

    Snam, sottoscritto il nuovo protocollo delle relazioni industriali

    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intesa Sanpaolo, sottoscritto accordo su pensionamenti, uscite anticipate e nuove occupazioni

    I dati definitivi Istat sui prezzi al consumo – Novembre 2025

    Il report Istat sulle misure di produttività – Anno 2024

    20mila posti a rischio nelle Tlc, i sindacati lanciano la mobilitazione

    Tlc, i lavoratori approvano l’ipotesi di rinnovo del contratto. Asstel: piena soddisfazione, ora servono politiche industriali

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La contrattazione che vogliamo, le linee guida proposte dalla Filctem

    Colpo di freno della Cassazione: le aziende non possono sostituire il CCNL a piacimento

    Istat, dal Senato via libera a Blangiardo nuovo presidente

    L’ottimismo dell’Istat vs lo scetticismo della realtà

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il richiamo della foresta di Giorgia

    Dalle banche alla cultura, fino alla Rai, la strategia della destra è assicurarsi tutta la posta

    Dl Lavoro, Schlein al convegno della Filcams: l’ideologia del governo è rendere più fragili i lavoratori

    La partita complicata di Elly, più difficile battere Meloni che Berlusconi 

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Ita, accordo per il premio di risultato: vale il 15% della retribuzione

    Ita Airways, Fit-Cisl: “Adesione altissima allo sciopero conferma la necessità di riaprire subito il confronto”

    Metalmeccanici, l’Assemblea dei delegati dà il via alle consultazioni sul contratto, poi il referendum

    Metalmeccanici, l’Assemblea dei delegati dà il via alle consultazioni sul contratto, poi il referendum

    Confindustria-sindacati, riparte il confronto. Tutti soddisfatti dopo un incontro fiume di oltre tre ore. Nei prossimi giorni sarà fissata una “agenda”. E Orsini si impegna a sbloccare il contratto metalmeccanici

    Confindustria-sindacati tornano a incontrarsi per decidere il destino della trattativa (mai davvero decollata). Intanto, la Cisl ‘’apre’’ a una legge sulla rappresentanza

    Dsquared2, a Milano 29 lavoratori a rischio, i sindacati avviano lo stato di agitazione unitario

    Dsquared2, a Milano 29 lavoratori a rischio, i sindacati avviano lo stato di agitazione unitario

    Gruppo Fedrigoni, sindacati: raggiunto accordo sul premio di partecipazione

    Sindacati, mercoledì cartai in sciopero per la tutela dei salari

    Giano Fedrigoni, a rischio licenziamento 195 lavoratori. Cgil: non permetteremo la desertificazione Fabriano

    Cartiere, lavoratori in sciopero per il rinnovo del contratto

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Il Protocollo per un nuovo modello di Relazioni Industriali del Gruppo Snam

    Snam, sottoscritto il nuovo protocollo delle relazioni industriali

    Snam, sottoscritto il nuovo protocollo delle relazioni industriali

    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intesa Sanpaolo, sottoscritto accordo su pensionamenti, uscite anticipate e nuove occupazioni

    I dati definitivi Istat sui prezzi al consumo – Novembre 2025

    Il report Istat sulle misure di produttività – Anno 2024

    20mila posti a rischio nelle Tlc, i sindacati lanciano la mobilitazione

    Tlc, i lavoratori approvano l’ipotesi di rinnovo del contratto. Asstel: piena soddisfazione, ora servono politiche industriali

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Primo Piano - Maria Cecilia Guerra (Pd): il lavoro ha perso il suo peso, ma potrebbe e dovrebbe riacquistare centralità

Maria Cecilia Guerra (Pd): il lavoro ha perso il suo peso, ma potrebbe e dovrebbe riacquistare centralità

di Massimo Mascini
18 Aprile 2023
in Interviste
Maria Cecilia Guerra (Pd): il lavoro ha perso il suo peso, ma potrebbe e dovrebbe riacquistare centralità

Sul futuro del lavoro non è pessimista, Maria Cecilia Guerra, responsabile dei temi del lavoro nella nuova segreteria Pd. Siamo in presenza di un vero dramma, avverte, ma qualcosa in prospettiva potrebbe cambiare, anche grazie a una possibile reazione di massa, a una qualche forma di mobilitazione.  Dietro la svalorizzazione del lavoro Guerra vede con chiarezza la scelta di cercare la competitività abbassando il costo del lavoro: si è perseguita questa politica, spiega, e le conseguenze non potevano essere diverse. Ha pesato anche la disintermediazione, inseguita anche da governi di centro sinistra, mentre in parallelo svaniva il concetto di classe operaia. Quanto al sindacato, ad avviso dell’esponente Pd è un interlocutore imprescindibile, che negli ultimi anni è stato invece messo da parte, facendo venir meno il protagonismo delle rappresentanze sociali, che era una nostra importante caratteristica.

Maria Cecilia Guerra, perché il lavoro è sparito dall’orizzonte della politica italiana?

Non è uscito dai radar di tutti i partiti: non da quello da cui provengo, Articolo 1, che si è chiamato così proprio per avere il lavoro come punto di riferimento essenziale. Ma anche il Pd mostra un’attenzione crescente, soprattutto per quanto accade a giovani e donne, i due punti di osservazione da cui si possono vedere le trasformazioni che il mercato del lavoro sta subendo.

Sì, ma questo fenomeno dura almeno da trent’anni.

Diciamo che la situazione è andata progressivamente peggiorando.

Quale è stata la molla, l’evento che ha causato questo peggioramento?

Dietro la svalorizzazione del lavoro c’è certamente il modello di sviluppo adottato nel nostro paese, basato sul contenimento del costo del lavoro come strumento per avere e mantenere competitività. Da tanti anni si entra nel mercato del lavoro con contratti che si prestano a questa visione, con sempre minori tutele. L’apice lo abbiamo visto con i voucher, nati per i cosiddetti lavoretti, poi estesi a dismisura, che hanno rincorso l’idea del lavoro merce. Nasce qui il deprezzamento del lavoro, perché il datore non ha interesse a investire sul suo lavoratore: perché non è il “suo” lavoratore, è un soggetto sostituibile.

Ci sono anche segmenti di lavoro diversi.

Certo, c’è anche lavoro di qualità. Ma il grosso dell’occupazione ha queste caratteristiche, per cui manca la volontà di investire sul lavoro e in questo modo lo si impoverisce. Con le conseguenze che conosciamo in termini di autostima, che si riverberano poi sulla qualità del lavoro svolto.

Resta una difficoltà di fondo a capire cosa è accaduto.

Non si deve dimenticare il peso della divisione internazionale del lavoro. Ma soprattutto è evidente che se si cerca la competitività sul contenimento del costo, il risultato non può essere che questo. E, certo, non c’è più nemmeno il riferimento alla classe operaia.

Il sindacato ha, almeno in parte, la responsabilità di questo decadimento del lavoro?

Il sindacato si è trovato spesso a giocare in difensiva. Non dimentichiamo che negli ultimi venti anni abbiamo avuto significative crisi economiche. Ci si aspettava una crescita continua, così non è stato. Sono aumentate le paure, la prima quella di perdere il proprio posto di lavoro. Il sindacato si è indebolito e ha compiuto scelte errate, anche se in parte obbligate. Come quella di puntare sul pubblico per fronteggiare sul piano fiscale la caduta contrattuale che si era verificata. Scelta in perdita, perché quello si acquisiva in capacità retributiva si perdeva in capacità contributiva.

Ha pesato la caduta dell’unità sindacale, la lontananza tra le confederazioni?

Ha peggiorato la situazione. Ma c’è stata soprattutto una spinta da parte della politica. Governi, anche di centrosinistra, hanno puntato sulla disintermediazione, quando invece il sindacato era un interlocutore imprescindibile. Gli incontri sono diventati una finzione, è cresciuto il rapporto diretto tra il partito dominante e la popolazione, saltando tutte le rappresentanze, anche quelle datoriali.

Ha colpito molti l’appannamento del ruolo di Confindustria.

Ma ha ancora un peso rilevante, è ascoltata, ha un ufficio studi rappresentativo, ha influenza sulle scelte di politica economica più rilevanti.

Ma sono azioni di lobby per lo più, ben lontane dalla politica economica o da quella industriale.

Sì, ma la situazione sta cambiando, perché sono in corso trasformazioni che possono portare a un rilancio, dato che stiamo toccando difficoltà notevoli, proprio legate alle trasformazioni. Abbiamo intere filiere che vanno ripensate e non possiamo eludere questi appuntamenti. Sono i settori che si, e ci, chiedono dove andare. E noi, così come anche le parti sociali, dobbiamo dare una risposta credibile.

Ma intanto si è esaurito il protagonismo politico che caratterizzava le rappresentanze sociali.

Sì, ha perso consistenza la caratteristica, propria del sindacato italiano, di prendersi in carica il lavoratore, non solo per la contrattazione del lavoro ma anche per le scelte più generali, facendo della propria azione politica e sindacale un’azione complessiva. Si è al contrario cercato di ricondurre il sindacato a occuparsi solo dei problemi del lavoro, impoverendo la realtà del sindacato.

Neanche dal governo attuale viene chiarezza. A parole afferma di voler confrontarsi con le parti sociali, mentre queste lamentano di non avere mai una vera interlocuzione.

L’errore del governo Meloni è quello di svolgere una politica di conservazione. Ha orecchio per le richieste di sostegno, si accontenta di mantenere il contatto, mentre adesso c’è bisogno di scoprire il futuro. Del resto, gli ultimi governi non hanno fatto molto di più. Per il momento non c’è consapevolezza della necessità di muoversi assieme, e invece servirebbe un’interlocuzione con le parti sociali, e questo è un impoverimento culturale. Andrebbe fatto un investimento collettivo, filiera per filiera, territorio per territorio, ma non si fa.

Parliamo di governo, ma anche le opposizioni hanno compiti altrettanto importanti.

Certo, io penso all’attività politica nel suo complesso. Anche noi che stiamo all’opposizione abbiamo la stessa necessità di promuovere l’interlocuzione con le parti sociali.

Un patto sociale triangolare potrebbe servire a risolvere questi problemi?

Astrattamente, sì, ma non mi sembra sia all’orizzonte. La frattura è molto forte, il mondo del lavoro è frammentato, difficile da rappresentare. E poi c’è il problema distributivo legato al crescere dell’inflazione. Siamo in una situazione molto particolare, livelli inflattivi così alti non ne avevamo da tanti anni e si creano effetti distorsivi perché non tutti reagiscono allo stesso modo. Alcuni settori hanno avuto e mantengono crescite dei prezzi non allineate con l’andamento dei costi. Ma di questo non si parla, ci si limita a dichiarare la necessità di evitare la spirale prezzi- salari, anche se questa non si è verificata. Il problema è che si sta cercando una via di uscita da questo fenomeno per via fiscale, ma il tema del salario reale va affrontato con la contrattazione.

Il sindacato medita di ricorrere a scioperi, vuole fare pressione. È giusto?

Il sindacato questi strumenti ha per farsi sentire. Il punto è che questi strumenti hanno un grado di mordenza tanto più forte quanto più riscuotono adesioni.

Lo sciopero contro Draghi non ebbe un grande impatto.

Fu demonizzato, ma non fu una sconfitta del sindacato. La manovra all’epoca in discussione presentava uno squilibrio molto forte, che poi almeno in parte è rientrato, proprio grazie alla pressione del sindacato, come è accaduto per la fiscalizzazione dei contributi. Certo, fu una vittoria a metà, che ha portato un equilibrio temporaneo, però un governo che volesse tornare indietro si troverebbe in difficoltà.

C’è una cosa che non riesco a capire. Tutti parlano di formazione, di quanto sia utile, indispensabile, ma pochi la fanno davvero. I fondi interprofessionali funzionano, ma con residui passivi mostruosi.

La situazione è guastata dalle competenze diffuse. La formazione ha senso se riesce a leggere le trasformazioni in atto, mentre invece, proprio per come le competenze sono frazionate, è ancora troppo legata agli sbocchi professionali. Quello che si è capito è che deve essere differenziata a seconda dei soggetti cui è diretta.

I sindacati non a caso parlano di diritto alla formazione e hanno fatto accordi in tal senso, molto significativi.

È un’azione molto importante, perché emerge in questo modo che la formazione è un processo collettivo. C’è una cosa che dovrebbe essere chiara, il concetto di flessibilità: ne abbiamo parlato sempre come la possibilità di licenziare, confondendo flessibilità con precarietà, ma ora c’è bisogno di flessibilità in senso proprio, della possibilità che imprese e lavoratori sappiano adattarsi ai cambiamenti che stanno avvenendo, anche con la formazione.

Maria Cecilia Guerra, ma lei crede il lavoro riuscirà a uscire da questa situazione di grave difficoltà?

Sì, ci riuscirà, ma non in tempi rapidi. Credo però che siamo vicini a un punto in cui cresca la consapevolezza di questo dramma, perché di dramma si tratta. Mi aspetto qualcosa di grosso, potrebbe esserci a breve una reazione di massa, una qualche forma di mobilitazione.

Massimo Mascini

Massimo Mascini

Massimo Mascini

Direttore responsabile de Il diario del lavoro

In evidenza

Natale Di Cola è il nuovo segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio

Fisco, Di Cola (Cgil): sottoscritto accordo con la Regione Lazio sul fondo “Taglia tasse”

17 Dicembre 2025
Sparkle, compie 25 anni Seabone, l’autostrada di Internet

Sparkle sostiene la Fondazione Ortygia per lo sviluppo professionale delle studentesse universitarie in Sicilia

17 Dicembre 2025
Politiche attive e formazione al centro della terza edizione del Net Forum 2026, inaugurata oggi a Milano

Politiche attive e formazione al centro della terza edizione del Net Forum 2026, inaugurata oggi a Milano

17 Dicembre 2025
Crisi nel settore moda, Urso convoca un tavolo il 6 agosto

Dl Pmi: Cgil, lo stralcio dello scudo per i committenti è una vittoria del sindacato e del buon senso

17 Dicembre 2025
Pensioni, Cgil: utile il rapporto della Commissione previdenza e assistenza

Pensioni, i sindacati duri contro la manovra: va nella direzione sbagliata e inasprisce la Fornero

17 Dicembre 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi