a cura di Andrea Ciampani
Il pensiero di Mario Romani (1917-1975) sul sindacalismo libero nella democrazia contemporanea costituisce un punto di riferimento essenziale per un’aperta riflessione sullo sviluppo economico, sul progresso sociale e sul riformismo politico. Il presente volume propone una rilettura a più voci della complessiva proposta culturale di Romani, affidata dalla Fondazione Giulio Pastore a studiosi di differenti interessi e prospettive.
Il nesso, quanto mai attuale, tra la libertà personale e la responsabilità collettiva degli attori sociali; il rapporto tra Stato democratico, partiti politici e azione sindacale; la connessione tra dimensione associativa del movimento sindacale e i processi di crescita generale del paese; la formazione dei lavoratori e la loro partecipazione, nel sindacato, alle decisioni di politica economica sono alcuni tra i temi affrontati in queto volume. Richiamando l’organicità del pensiero di Romani, gli autori si soffermano, inoltre, sulla fecondità della sua imponente opera culturale e sul valore del dibattito da lui provocato. Alcuni aspetti dell’analisi sul sindacato, in particolare, contribuiscono a testimoniare il significato della presenza di Romani per la classe dirigente italiana.
Il volume raccoglie contributi di Guido Baglioni, Piero Barucci, Giampiero Bianchi, Aldo Carera, Andrea Ciampani, Michele Colasanto, Alberto Cova, Giuseppe De Rita, Mario Grandi, Vincenzo Saba, Giulio Sapelli, Francesco Totaro, Sergio Zaninelli.



























