Frena l’economia italiana. È quanto si legge nella Nadef, la Nota di aggiornamento di economia e finanza, approvata dal Consiglio dei ministri. Il documento fissa, infatti, un Pil programmatico per il 2024 dell’1,2%, in calo rispetto alle stime presenti nel Def di aprile che prospettavano una crescita della nostra economia dell’1,5%. Per quest’anno, l’Italia marcerà a un ritmo dello 0,8%, rispetto all’1% prospettato lo scorso aprile, e per il 2024 e il 2025 il Pil è stimato all’1,4 e all’1%. In crescita anche il rapporto deficit/Pil, che passerà dal 4,3% al 5,3% “interamente per l’effetto del Superbonus” come spiegano da Palazzo Chigi.
Nel documento licenziato il governo conferma gli aiuti destinati a famiglie e imprese, come il taglio del cuneo fiscale. Lo spazio di manovra è pari allo 0,7%, corrispondente alla differenza tra il rapporto deficit/pil tendenziale (3,6%) e quello programmatico (4,3%), che in numeri assoluti corrisponde a una dote da 13-14 miliardi. A questo spazio per interventi in deficit si potranno aggiungere in legge di bilancio gli interventi coperti da minori spese o maggiori entrate, oltre ai 2 miliardi ottenuti con la spending review. Nel complesso la legge di Bilancio dovrebbero avere un peso complessivo di 30 miliardi.
Nello specifico, i numeri del testo che definisce il quadro di finanza pubblica prevedono un deficit/pil tendenziale, a legislazione vigente, del 5,2 per cento nel 2023, del 3,6 per cento nel 2024, del 3,4 nel 2025 e del 3,1% nel 2026. Nello scenario programmatico il deficit è del 5,3% nel 2023 e del 4,3 nel 2024. Riguardo alle proiezioni per il 2025 e il 2026 il documento prevede rispettivamente il 3,6% per cento e il 2,9 per cento. Inoltre la Nadef prevede una diminuzione del debito in raffronto al Pil dal 141,7 del 2022 al 139,6% nel 2026. Per quanto riguarda la disoccupazione, le stime parlano di un abbassamento dal 7,6% del 2023 al 7,3% del prossimo anno
La Nadef, affermano da Palazzo Chigi, consente “un’impostazione di bilancio all’insegna della serietà e del buon senso” e “tiene in considerazione la complessa situazione economica internazionale, l’impatto della politica monetaria restrittiva con l’aumento dei tassi d’interesse (che sottrae risorse dell’ordine di 14-15 miliardi agli interventi attivi a favore dell’economia e delle famiglie), le conseguenze della guerra in Ucraina”.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha inviato alla Commissione europea la lettera contenente le cifre della Nadef.
Tommaso Nutarelli