Oltre 10 milioni di ore di cassa integrazione (+416% sul 2008), boom dei fallimenti (+40,9%, dieci punti in più della media nazionale), un tasso di disoccupazione per gli uomini all’11% e al 14,6% per le donne, ma soprattutto 229mila persone alla ricerca di occupazione (20mila unità in più del terzo trimestre 2008). Questa è la situazione nel Napoletano secondo i dati dell’indagine Execelsior editi dal Bollettino statistico della Camera di commercio partenopea. Quello che emerge dalla ricerca è un quadro complessivo pesante anche se illuminato da alcuni indici positivi, come la tenuta del tasso di crescita tendenziale del numero di imprese attive, con un incremento del 0,52%, e un saldo positivo nell’anagrafe di 1.363 unità nel periodo gennaio-settembre. Merito soprattutto degli stranieri, dato che salgono del 6,4% gli extracomunitari titolari di impresa e dell’1,4% i comunitari, con maggior presenza di cinesi (1.331 pari al 24,3%). Altri dati negativi però vengono dalla variazione tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo che a Napoli da gennaio a novembre 2009 è risultata costantemente superiore a quella registrata a livello nazionale. Per il quinto anno successivo, poi, il tasso di occupazione della popolazione campana tra i 15 e i 64 anni scende, e dal 43,3% del terzo trimestre 2008 all’attuale 41,8%. Accentuato anche il ritmo di caduta dell’export: tra primo e secondo trimestre del 2009 da -16,2% a -23,3%. (FRN)
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