Sembra un puzzle impazzito il gioco delle relazioni industriali e della contrattazione. Le tessere ci sono tutte, ma non si combinano tra loro. C’è sempre qualcosa che non torna e forse dietro questa confusione, questa incapacità a trovare il bandolo della matassa, c’è la difficoltà a capire fino in fondo quanto è cambiato il mondo attorno a noi. C’è una gran voglia di accordo, di solidarietà, di trovarsi e capirsi, ma, novella Babele, sembra non ci si capisca più. Si vorrebbe chiudere il confronto per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, ma nemmeno più si fa finta di incontrarsi perché tutti hanno detto quello che dovevano e volevano dire e altro non viene loro in mente. Le confederazioni sindacali e la Confindustria annunciano intenti di incontri, ma non sanno nemmeno bene di cosa parlare, preferiranno, quando si incontreranno, limitarsi a fare la reciproca conoscenza sperando che il dialogo fiorisca, senza sapere bene perché ciò dovrebbe accadere.
Il che non significa che nulla si muova. Per esempio, vanno bene i confronti tra Cgil, Cisl e Uil e le altre confederazioni datoriali. E’ di questa settimana un fruttuoso, così è stato definito, incontro delle tre confederazioni sindacali con la Confcommercio. E’ stato solo un primo abboccamento, ma il comunicato che hanno emesso congiuntamente fa capire che questo dialogo potrebbe andare avanti speditamente e portare a un accordo anche molto innovativo. Va bene anche il confronto con la Confapi e soprattutto quello con le associazioni degli Artigiani: con questi ultimi sembra si sia vicini -o non lontani, le parole vanno calibrate- a un accordo, grazie anche al fatto che le pratiche dei rapporti contrattuali, basati molto anche sul livello territoriale, potrebbero aiutare l’intesa.
Ma del confronto per eccellenza, quello con Confindustria, al momento non c’è traccia. Non è stata fissata una prima data e con tutta probabilità quando anche ci sarà, quando cioè si riuscirà a combinare le agende, si tratterà di un fatto molto diplomatico, più per conoscersi che per avviare un confronto vero sui problemi del momento. Soprattutto perché il nodo più acuto, quello per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, sembra al momento inestricabile. Nonostante tutti affermino di avere le migliori intenzioni e di essere pronti a firmare l’accordo. Il punto è che le condizioni che le due parti pongono per arrivare all’intesa non sono conciliabili, anzi sono proprio opposte tra loro.
Colpa del destino? Difficile credere che non sia colpa o responsabilità dei protagonisti, ma in realtà non dipende solo da loro se si è in questa situazione di blocco. Il punto vero è che il mondo attorno a noi è cambiato e molto profondamente. E di conseguenza è difficile che anche noi, anche i nostri comportamenti non debbano cambiare in profondità. Ma cambiare è azione complessa e non sempre è facile e possibile. Verrebbe da dire che gli imprenditori, abituati, almeno i migliori di loro, a stare sul mercato, sono più disponibili al cambiamento, mentre i sindacalisti hanno maggiori difficoltà a muoversi. Ma ci sono anche i valori, che in quanto tali non debbono essere trascurati, perché rappresentano non solo il passato, anche glorioso, ma spesso l’identità e a questa non si rinuncia con facilità.
Tutto ciò che significa, che non si arriverà mai al rinnovo del contratto dei meccanici e non ci saranno mai nuove regole per la contrattazione? Non è detto, anche se gli industriali meccanici teorizzano da tempo la possibilità di rinunciare almeno per ora al rinnovo se non c’è un vero rinnovamento e se anche al livello interconfederale si ragiona con sempre maggiore convinzione sul fatto che forse delle regole valide per tutti, molto ferme anche se innovative, non rappresentano necessariamente una cosa positiva perché la contrattazione è come un bell’abito, che per essere davvero bello va confezionato su misura.
Insomma, la contrattazione è un battello in mare aperto, la terra non si vede e gli strumenti di orientamento non funzionano più bene o non funzionano per nulla. E’ un po’ come l’ideale dell’Europa unita, che sta subendo tanti scossoni, tanti traumi che lasciano un po’ tutti attoniti, incapaci di capire dove si sta andando e come sia possibile manovrare la barra del timone per guadagnare l’approdo giusto. Ai sindacalisti, d’impresa come del lavoro, non è mai mancata la fantasia o la capacità di guardare lontano. E’ però adesso che devono di mostrare tutti di essere davvero classe dirigente. Altre volte, in passato, lo hanno fatto.
Contrattazione
Questa settimana le tre confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil si sono incontrate con Confcommercio per confrontarsi sul futuro della contrattazione collettiva e delle relazioni sindacali. Sul fronte del rinnovo del contratto delle Pmi metalmeccaniche, si sono svolti due incontri: il primo, tra Sistema Impresa e Confsal, in cui le parti hanno siglato l’accordo; il secondo, tra i sindacati Fim, Uilm e Confimi: le parti hanno discusso sui temi normativi che riguardano orario di lavoro, flessibilità, disciplina del contratto a termine e dell’apprendistato. Infine, i sindacati del settore edile Feneal-Uil,Filca-Cisl,Fillea-Cgil e le parti datoriali Aniem, Anier hanno siglato l’accordo per il rinnovo del contratto di settore manufatti in cemento e laterizi.
Analisi
Roberto Polillo ha analizzato la situazione della pubblica amministrazione in merito alle recenti riduzioni dei comparti contrattuali, scesi da 12 a 4.
L’editoriale
Massimo Mascini ragiona sul possibile prossimo incontro, annunciato dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, tra l’associazione degli imprenditori e Cgil, Cisl e Uil per discutere le nuove regole della contrattazione.
Documentazione
È possibile consultare il rapporto Istat sul commercio estero, i dati dell’osservatorio Inps sul precariato nel periodo tra gennaio e aprile 2016; il rapporto di Unioncamere e Mediobanca sulle Pmi italiane 2016, la circolare dell’Agenzia delle Entrate sugli sgravi fiscali per il salario di produttivita’ e il welfare aziendale, la relazione annuale dell’Antitrust e, infine, il testo dell’accordo Laterizi Manufatti di Aniem e Confimi.