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Home - Newsletter - Newsletter – 20 settembre 2019

Newsletter – 20 settembre 2019

20 Settembre 2019
in Newsletter

Forse stavolta ci siamo davvero. Forse le relazioni industriali cambiano anima e diventano uno strumento moderno, capace di portare risultati evitando prepotenze e confusione. Ieri Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, l’Inps e l’Ispettorato nazionale del lavoro hanno firmato la convenzione in virtù della quale l’Istituto di previdenza provvederà nel prossimo futuro a stabilire il grado di rappresentatività di ciascuna formazione sindacale. Si saprà così quanto pesa ciascuna organizzazione e la contrattazione potrà svolgersi secondo delle regole precise che stabiliscono chi ha il potere di presentare delle piattaforme rivendicative e quando, chi può sedere ai tavoli negoziali, come gli accordi raggiunti a questi tavoli saranno validi per tutti i lavoratori. Finirà il Far West, finiranno le pratiche discriminatorie, finiranno le diatribe inutili su chi è più forte, finiranno, forse, anche i contratti pirata.

Le parti sociali lo avevano promesso nel 2013, quando le tre confederazioni sindacali e Confindustria avevano sottoscritto il primo accordo in merito, poi tradotto nel gennaio del 2014 nel Testo unico, che tutte quelle regole conteneva. Testo unico che, però, per quasi sei anni è rimasto chiuso in un cassetto, non è mai stato possibile applicarlo. Non perché le parti non volessero, ma perché le difficoltà di ordine tecnico e procedurale sono state tantissime, al punto di bloccare tutto per questi lunghi sei anni.

Le nuove regole dicevano infatti che il grado di rappresentatività di ciascun sindacato sarebbe stato espresso tenendo presente da un lato le tessere sindacali, dall’altro i risultati delle elezioni delle Rsu. Due dati per contare le preferenze dei lavoratori, quando si iscrivono a un sindacato e quando votano i propri rappresentanti sui luoghi di lavoro. Ma chi doveva farlo? Era stato stabilito che l’Inps facesse una parte del lavoro, il Cnel un’altra parte. Poi però il Cnel doveva morire, allora è cambiato tutto; poi è risorto e le cose sono state cambiate un’altra volta. Poi, ancora, si dovevano reperire le schede dei risultati delle elezioni, ma le direzioni provinciali del ministero del Lavoro, che dovevano averle, non collaboravano, poi hanno collaborato, ma non si sapeva chi dovesse fare i conti, chi cioè dovesse amalgamare i diversi dati e tirare fuori il numero finale, quello che indica quanto pesa ciascuno.

Una corsa infinita tra inefficienze e veri e propri boicottaggi, ma alla fine è stato tutto risolto o così si spera. La convenzione firmata adesso stabilisce che sarà l’Inps a fare i conti finali, mentre l’Ispettorato avrà il compito di raccogliere i dati sulle elezioni e poi trasmetterli all’Inps che intanto dovrà raccogliere i dati sulle tessere, che in realtà dovrebbe già avere. Il che ci fa capire che non è stato ancora risolto tutto, ma ci sono quanto meno le premesse per andare avanti velocemente. Aiuterà il meccanismo una commissione mista composta da esponenti imprenditoriali e dei sindacati, presieduta da un dirigente ministeriale per assicurare la terzietà dell’organismo.

Si dice che il tutto potrebbe richiedere ancora qualche mese, forse pure un anno prima di avere a regime il funzionamento, ma il traguardo è ormai vicino e la strada da fare ancora, si spera, tutta in discesa. Poi si saprà chi rappresenta almeno il 5% di una categoria, e quindi ha il diritto di sedersi al tavolo di trattative, e si potrà fare il conto della forza di chi ha firmato un accordo per sapere se quell’accordo è approvato dalla metà più uno dei lavoratori e quindi può valere per tutta la categoria. Non è cosa di poco conto, fa la differenza tra il Far West di cui si diceva prima e un sistema regolato e ordinato di rapporti contrattuali.

Spariranno così i contratti pirata, quelli firmati da sindacati e associazioni datoriali creati sulla carta, che servivano solo a pagare un po’ meno e a tagliare i diritti di quei lavoratori che ci capitavano dentro. E non erano pochi, perché se il Cnel ha censito quasi 800 contratti nazionali e più della metà, forse anche i due terzi, sono quelli senza dietro nessuna vera rappresentatività, è evidente che c’era un mare di aziende che vi ricorrevano e quindi tanti, troppi lavoratori dovevano sopportare un taglio ai loro stipendi o ai loro diritti pur di lavorare.

Questo non significa che le trattative contrattuali saranno meno difficili, che le battaglie saranno meno aspre, ma si partirà senza patemi, senza esclusioni, ciascuno sapendo a cosa ha diritto. Poi sarà il merito a dire se una trattativa sarà facile o complessa, se serviranno tanti scioperi o no, ma questo è il gioco della contrattazione. Importante è che le regole siano fissate e ciascuno le rispetti.

Il prossimo passo sarà quello di definire delle regole per calcolare la rappresentatività delle organizzazioni imprenditoriali. Tutte le grandi organizzazioni si sono dette d’accordo, si tratterà solo di trovare le regole da seguire, ma non dovrebbe essere difficile trovare un’intesa perché esistono già delle indicazioni precise, la prima quella usata dalle camere di commercio per una valutazione dei loro iscritti. Anche questo sarà un duro colpo ai contratti pirata.

Il sindacato, che grazie anche al dialogo avviato con il nuovo governo sta vivendo una stagione che potrebbe anche rivelarsi felice, mette a punto con questa convenzione un risultato importante che lo aiuterà a migliorare i rapporti con i lavoratori. Bene quindi che si sia raggiunto questo risultato, sperando che questi ultimi passi non portino nuovi fermi, nuove difficoltà. Il mondo del lavoro ha diritto a vivere secondo regole democratiche, quelle che da sei anni si è scelto.

 

Massimo Mascini

 

Per i nostri lettori pubblichiamo qui di seguito una scelta delle notizie e degli interventi più significativi apparsi nel corso della settimana su ildiariodellavoro.it (Vai al sito per leggere il giornale completo, aggiornato quotidianamente dalla nostra redazione).

 

Contrattazione

Questa settimana è stato firmato l’accordo sul premio aziendale del gruppo Unipol. Il testo, sottoscritto da First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil, Fna, Snfia, riguarda i parametri di incremento di produttività, utili alla detassazione degli importi relativi al premio aziendale variabile (Pav). È stato sottoscritto l’accordo sui congedi parentali di Poste Italiane. I lavoratori passano da una modalità di fruizione dei permessi a giornata intera o al 50% dell’orario giornaliero alla possibilità di frazionare il monte ore mensile a disposizione fino ad un terzo della durata della giornata lavorativa. È stata inoltre siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto del comparto energia e petrolio. L’accordo, che interessa 40mila lavoratori, prevede un aumento economico complessivo di 120 euro nel triennio. Inoltre è prevista la novità dell’eda, l’elemento distintivo della retribuzione, e sul fronte della salute e sicurezza la figura del Rlsa per le aree industriali complesse. Infine i sindacati di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno approvato l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria calzaturiera. I sindacati chiedono un aumento salariale medio di 115 euro, inoltre sarà rafforzata la lotta al dumping contrattuale, la partecipazione dei lavoratori e la contrattazione di 2° livello.

La nota

Fernando Liuzzi fa il punto sullo sciopero indetto dallo United Auto Workers, il potente sindacato dell’auto americano, alla General Motors. Il sindacato chiede, prima di tutto, che il colosso non chiuda alcuni stabilimenti. Seguono poi rivendicazioni salariali e legate al welfare aziendale. Sempre Liuzzi ha seguito l’iniziativa lanciata da IndustriALL Global Union rivolta al gruppo siderurgico italiano Riva a causa delle differenti condizioni contrattuali applicate ai lavoratori degli stabilimenti tedeschi.

 

Interviste video

Il direttore de Il diario del lavoro Massimo Mascini ha intervistato il segretario generale della Flaei Cisl, Salvatore Mancuso, in merito alla situazione del settore elettrico e le prospettive per il prossimo contratto nazionale.

Servizio a cura di Emanuele Ghiani

 

Interviste

Tommaso Nutarelli ha intervistato Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc-Cgil, per parlare delle problematiche nel comparto dell’istruzione: per Sinopoli, deve ritornare al centro della politica come elemento capace di combattere le diseguaglianze e investimento per il futuro del paese. Sempre Nutarelli ha intervistato Alessio Ferraris, segretario generale della Cisl Piemonte, sui punti da realizzare per un pieno rilancio della regione, attraverso il lavoro, le infrastrutture e politiche sociali e sanitarie, sottolineando come molto dipenderà da come il nuovo esecutivo imposterà la legge di bilancio.

 

Analisi

Onofrio Rota fa il punto sull’accordo con la multinazionale dell’industria alimentare Unilever che mette al centro delle relazioni industriali obiettivi fondamentali, come flessibilità organizzativa e sicurezza sociale, l’apprendimento per tutti i lavoratori e le fasce professionali, modulare i progetti in base all’età delle persone coinvolte, nell’ambito della rivoluzione del 4.0.

Giuseppe Sabella fa una riflessione sul futuro della contrattazione collettiva a partire dalla piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, presentata nei giorni scorsi dai sindacati.

 

Il guardiano del faro

Marco Cianca parla di come la legge elettorale sia diventata ormai un totem intorno al quale ruota tutta la politica. È stata più volte proposta la formazione di un’assemblea costituente, ma nessuno, afferma Cianca, sembra essere intenzionato a dar vita a un dibattito serio che coinvolga le nuove generazioni.

I blog del Diario

Giuliano Cazzola spiega come il raduno di Pontida sia stata per Matteo Salvini l’occasione per esporre al “giudizio del popolo” i “traditori” che hanno conseganto il paese al nemico. Un episodio che per Cazzola ricorda quando a Verona, l’8 gennaio del 1944, furono messi a morte i membri del Gran Consiglio del Fascimo che avevano votato l’ordine del giorno che portò alle dimissioni di Mussolini.

Roberto Polillo spiega come le scelte di Salvini e Renzi appaiano incomprensibili alla stragrande maggioranza dei commentatori politici. Nel caso di Salvini, la mancata concessione delle elezioni lo ha relegato al ruolo dell’oppositore che abbaia alla luna; nel caso di Renzi la rottura è avvenuta senza alcuna ragione politica e in un momento in cui il PD, per la prima volta, si muoveva in una condizione di unanimità tra i membri della direzione. Due figure, secondo Polillo, accumunate dall’egolatria e dal mito del superuomo.

Tommaso Nutarelli fa il punto sul raduno leghista di Pontida. Dopo l’autogol politico di agosto, Matteo Salvini si presenta al tradizionale appuntamento del partito per tastare l’amore del suo popolo. Un’occasione, spiega Nutarelli, nella quale non sono venuti meno i temi e la retorica che contraddistinguono il pensiero politico di Salvini.

 

Diario della crisi

I lavoratori di Napoli della Whirlpool sono scesi in piazza dopo la decisione dell’azienda di chiudere lo stabilimento partenopeo e l’annuncio della cessione del ramo d’azienda. E ancora,  uno studio della Cgil Sicilia  rivela come negli ultimi sei anni nella regione si sia registrato un aumento del lavoro irregolare del 21%.

 

Documentazione

Questa settimana è possibile consultare il rapporto dell’Istat sui prezzi al consumo, i dati sul commercio estero e i prezzi all’import, gli ordinativi dell’industria e le stime sulla produzione nelle costruzioni. È inoltre possibile consultare la nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione di Istat, Anpal, Inail, Inps e Ministero del Lavoro, il testo dell’accordo Unipol sul premio aziendale, il testo dell’ipotesi di accordo del contratto energia e petrolio, lo studio della Uil sulla compartecipazione dei Comuni alla lotta all’evasione fiscale e il verbale di accordo di Poste Italiane sul congedo parentale a ore.

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