E’ in una fase di stallo il confronto tra Governo, Alcoa e sindacati. Verso le due di questa notte, dopo una lunga trattativa sulle modalità di abbattimento dei costi dell’energia, l’azienda ha annunciato di voler far partire da subito le procedure per la cassa integrazione di Portovesme e Fusina. La richiesta resterà congelata per i prossimi dieci giorni, che serviranno ai vertici dell’azienda a verificare con il Consiglio di amministrazione la praticabilità dei percorsi sull’energia tracciati dal Governo (interconnessione, interrompibilità e dispacciamento), considerando ancora il possibile rischio di una nuova procedura di infrazione da parte della Commissione europea. I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, che per tutta la durata dell’incontro avevano chiesto di non fermare la produzione, hanno discusso sul da farsi, valutando anche l’ipotesi di uno sciopero immediato. Hanno inoltre chiesto un intervento immediato del Governo e che il confronto sia spostato a Palazzo Chigi. Nel frattempo 200 operai si sono radunati in un presidio spontaneo davanti ai cancelli dello stabilimento di Portovesme. Per questo pomeriggio è prevista un’assemblea in fabbrica. (FRN)
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