Nel mondo la settimana di 40 ore diventa gradualmente la norma, ma più del 22% dei lavoratori supera le 48 ore a settimana, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato oggi dall’Oit, Organizzazione internazionale del lavoro, che invita a “porre limiti ragionevoli” per tutelare la salute e la capacità produttiva dei lavoratori. La riduzione degli orari, inoltre, porterà le aziende a investire maggiormente nelle nuove tecnologie e formazione delle competenze. La legge di molti Stati limita gli orari, ma spesso non ha alcuna influenza reale sulle ore lavorate, specialmente nelle realtà più disagiate. Le formule di flessibilità e part-time non risultano ancora diffuse, secondo l’Oit, a causa del loro impatto negativo sugli stipendi. In mancanza del rispetto normativo è necessario sviluppare l’attività ispettiva e la conformità dei regolamenti aziendali. I fattori essenziali per determinare il tempo del lavoro, conclude il rapporto, sono rappresentati da grado di sviluppo del Paese, età e sesso.
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