L’aula del Senato ha approvato in via definitiva la legge di delegazione europea 2022-2023. I sì sono stati 93, i no 29, 25 gli astenuti. Fdi, Fi, Lega e Iv hanno votato a favore; M5s si è astenuto; Pd e Avs hanno votato no.
Il provvedimento, che non ha subito modifiche rispetto al testo uscito dalla Camera, contiene principi e criteri per l`esercizio della delega relativa a 10 direttive, e per l`adeguamento della normativa nazionale a 7 regolamenti europei. Al riguardo, il governo, nella relazione illustrativa che accompagna la legge, evidenzia che, al 12 giugno 2023, sono 82 le procedure d`infrazione europea a carico dell`Italia.
Tra le deleghe contenute nel testo approvato oggi, anche quella ad adottare decreti legislativi per garantire l’adeguamento alla direttiva UE 2016/343 sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali, e di assicurare l’effettivo rispetto dell’articolo 27 della Costituzione, per il quale, fino a che non vi è una condanna definitiva, anche nel caso di un soggetto sottoposto a indagine, non si può essere considerati colpevoli.
Nel corso dell`esame alla Camera, con un emendamento del deputato di Azione Enrico Costa, è stato stabilito che, nell’esercizio della delega, il governo è tenuto a modificare l’articolo 114 del codice di procedura penale prevedendo il divieto di pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare finché non siano concluse le indagini preliminari o fino al termine dell’udienza preliminare. Una norma contestata dalle opposizioni e ribattezzata “bavaglio” dal sindacato dei giornalisti. Il testo stabilisce che i decreti legislativi debbano essere adottati, su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro della giustizia, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge.
L’esame della legge di delegazione europea è stata anche l’occasione per le opposizioni (tutte, tranne Iv) di proporre l’introduzione di un salario minimo a 9 euro l’ora. L’emendamento è stato bocciato sia in commissione che in aula.
E.G.