Un operaio è morto oggi in un laboratorio per la lavorazione del marmo a Massa. Da una prima ricostruzione risulta che Carlo Morelli, 61 anni, sia stato travolto da alcune lastre di marmo mentre le stava caricando insieme ad altri colleghi.
Il segretario confederale Cgil, Fabrizio Solari, esprime “cordoglio e vicinanza ai familiari del lavoratore. Un’altra inaccettabile morte sul lavoro, a meno di un mese dall’incidente sulle Apuane, dove morirono due cavatori travolti da una frana.”
Secondo i dati Inail, l’aumento degli infortuni gravi e mortali sono cresciuti del 16% rispetto all’anno scorso. L’edilizia, nonostante la contrazione occupazionale dovuta alla crisi, è uno dei settori più colpiti. “Una delle cause principali di questa ascesa – spiega Solari – è l’innalzamento dell’età pensionabile: nel solo comparto delle costruzioni, in cui i lavori sono particolarmente usuranti, in questi primi mesi del 2016 su 37 vittime il 32% aveva più di 55 anni”.
“Dobbiamo ricordarci – prosegue il segretario confederale – che i lavori non sono tutti uguali. Nonostante l’esperienza e la professionalità acquisite, lavorare in una cava di marmo a 61 anni, come la vittima di oggi, non può che aumentare i rischi di un’attività già di per sé pericolosa. Attendiamo quindi dal Governo misure concrete in tutti gli ambiti per arginare un fenomeno francamente non più tollerabile”, conclude Solari.
Il segretario generale della Filca-Cisl nazionale, Franco Turri, sottolinea lo sconcerto per questa “intollerabile tragedia” avvenuta a distanza di dieci giorni dallo sciopero nazionale dei lavoratori del settore lapideo “per chiedere interventi straordinari in materia di sicurezza nelle cave, primo fra tutti la revoca delle concessioni alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza.”
A questo proposito, Turri ribadisce la proposta di introdurre nel settore lapideo la Patente a punti, “un sistema premiale che escluda dal settore le aziende nelle quali si verificano infortuni, favorendo le realtà virtuose. E chiediamo all’Asl una immediata verifica delle misure di sicurezza in tutte le cave ed i laboratori di marmo. Infine non possiamo non notare come siano sempre più numerose le vittime ultrasessantenni, costrette a lavori pesanti anche quando il fisico non regge più la fatica: il governo ha il dovere morale di intervenire”, ha concluso Turri.
Il segretario generale della Filca-Cisl Toscana sottolinea l’importanza della sicurezza sul lavoro, che “sicuramente merita più attenzione e più investimenti, anche a fronte dei risultati eonomici positivi registrati dal settore.”
“Piangiamo un’altra vittima – conclude De Luca – questo è il sesto incidente mortale nella provincia negli ultimi sette mesi. Ancora una volta denunciamo le disattenzioni e la superficialità di molte aziende nell’organizzare il lavoro e la sicurezza.”