Il testo dell’accordo
Mercoledì 11 luglio è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto dei dipendenti di Poste Italiane. Ruggero Parrotto, responsabile delle relazioni industriali del gruppo, quali sono i punti qualificanti?
In primo luogo gli assetti contrattuali e il sistema di relazioni industriali. E poi le soluzioni normative nei rapporti di lavoro, la flessibilità operativa, la forte attenzione ai quadri, alla formazione e alla valorizzazione professionale.
Come sono distribuiti gli aumenti?
In tema di minimi tabellari sarà erogata una prima tranche di 40 euro a luglio 2007, poi 30 euro da aprile 2008 e 30 euro da gennaio 2009. Se aggiungiamo gli incrementi nei capitoli accessori, abbiamo un aumento complessivo di 160 euro medi a regime.
Viene rispettata la funzione quadriennale del contratto?
Sì, ma con delle novità importanti. La parte normativa resta in vigore per quattro anni, mentre la parte retributiva scade il 31 dicembre 2009. Nel 2010 le parti hanno auspicato che nelle sedi competenti venga definito il contratto di settore.
Ci spieghi questa soluzione.
Nel 2011 scatta la liberalizzazione totale del mercato postale, quindi ci è sembrato più logico e funzionale sostituire il biennio economico con la durata retributiva triennale. Nel 2010 verranno ridefinite sia le regole di settore che le armonizzazioni aziendali. Il tutto in linea con i tempi della liberalizzazione. Abbiamo affrontato un tema assolutamente sensibile e attuale, ma riteniamo di aver trovato e condiviso una soluzione moderna e adeguata alle esigenze di Poste Italiane, probabilmente diversa da quella di altre categorie.
A cosa porterà?
L’obiettivo è quello di evitare situazioni di dumping sociale. E’ una scelta seria e responsabile, con un valore politico particolare. All’apertura del mercato non dovremo affrontare nessuna coda contrattuale e potremo dedicare più attenzione a innovazione, cambiamenti organizzativi, investimenti, internazionalizzazione, occupazione, opportunità per le future generazioni. E soprattutto il coinvolgimento delle persone, il vero asset strategico di aziende complesse come Poste.
Come è regolata la flessibilità?
Viene ammodernato l’istituto dell’orario multiperiodale. Se sarà pienamente applicato consentirà una flessibilità nell’utilizzo del personale, con orari maggiorati o ridotti in diversi periodi in relazione alle variazioni di intensità dell’attività lavorativa.
Un altro punto attualissimo, infine, riguarda la previdenza integrativa.
Dal 2009 aumenta la quota contributiva aziendale per il nostro fondo, che passa dall’attuale 1% all’1,50%. Abbiamo scelto una linea di forte attenzione sociale.
La trattativa si è svolta in poco meno di due mesi e senza conflitti.
Anche stavolta abbiamo messo in campo relazioni concrete, in alcune fasi molto dure, ma sempre rispettose dei ruoli. La ritualità ha lasciato il posto al confronto sul merito, con l’obiettivo di fare bene e presto e di dare soluzioni moderne per azienda e lavoratori.
Emanuele Di Nicola

























