La dinamica del pil italiano è “l’incerta sintesi di fattori che spingono in direzioni opposte”, se “al ribasso” incidono rincari e tassi di interesse più alti spinta contraria, “al rialzo”, arriva anche dalla fine delle restrizioni anti-Covid e dalla “resilienza dell’industria”. Lo si legge nella congiuntura flash di Confindustria per luglio 2022.
“La dinamica del pil italiano – si legge – è l’incerta sintesi di fattori che spingono in direzioni opposte. Al ribasso: i rincari di energia e alimentari (accentuati dalla guerra), per l’impatto su costi e margini delle imprese e su inflazione e potere d’acquisto delle famiglie, i tassi di interesse più alti e lo spread sovrano più ampio, il commercio internazionale debole”.
Per Confindustria tra le spinte “al rialzo: la fine delle restrizioni antiCovid e la stagione calda che spingono il turismo, la crescita delle costruzioni, la resilienza dell’industria (grazie alla sua diversificazione e al traino dei primi due settori), il risparmio accumulato che protegge i consumi”. Ulteriore incertezza anche dall’euro “indebolito sul dollaro” che “aiuta l’export, ma alza i prezzi dei beni importati”.
Inoltre, per Confindustria le prospettive per l’export italiano sono “difficili”. “Lo scenario per gli scambi è negativo”, aggiunge “ma ci sono segnali di allentamento dei colli di bottiglia negli approvvigionamenti, grazie alla ripresa dell’attività dei porti cinesi a maggio e alla risalita della produzione in Cina a giugno (solo +0,4% il PIL nel secondo trimestre)”. Gli analisti di Confindustria sottolineano che a marzo aprile “il valore dell’export è in aumento, per la crescita dei prezzi, ma in volume la dinamica è piatta. In aumento le vendite extra-UE a maggio (+4,7%), con forte contributo del mercato USA dove le merci italiane sono favorite dall’indebolimento dell’euro; in calo, invece, le vendite in Russia e Cina”.
E.G.